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HEALTH – DISCO 4 :: PART I

2020 - Loma Vista
noise / industrial / elettronica

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Tracklist

1. HEALTH: CYBERPUNK 2.0.2.0
2. HEALTH / Perturbator: BODY/PRISON
3. HEALTH / 100 gecs: POWER FANTASY
4. HEALTH / Ghostemane: JUDGEMENT NIGHT
5. HEALTH / Youth Code: INNOCENCE
6. HEALTH / Full Of Hell: FULL OF HEALTH
7. HEALTH / The Soft Moon: COLORS
8. HEALTH / JPEGMAFIA: HATE YOU
9. HEALTH / Brothel: D.F. LOOKS
10. HEALTH / Soccer Mommy: MASS GRAVE
11. HEALTH / Xiu Xiu: DELICIOUS APE
12. HEALTH / NOLIFE: HARD TO BE A GOD


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Mentre scrivo, mi trovo su un treno per Torino. Seduti sui sedili di fianco al mio, una signora sulla cinquantina e un signore parlano di politica a voce piuttosto alta e, fin dal momento in cui sono arrivati, ho già capito che mi sarei incazzato. Tra sproloqui stile “non ordino da *inserire servizio di delivery* perché sono tutti sporchi e poi ti toccano con quelle mani” e massime come “Non come la sinistra di una volta, quelli sì che si battevano per qualcosa”, mi sto scervellando per trovare una giusta intro per la recensione di questo album.

Ecco fatto: all’ennesima e avvilente cazzata, con “DISCO 4” in un orecchio e sana rogna in tutto il resto del corpo, mi ergo a paladino della sinistra italiana e vomito sulla signora tutta la matassa nera di irragionevolezza e di frustrazione culturale che ho nell’animo.

Dopo il nostro civilissimo dibattito condito da qualche “testa di cazzo” e “adesso si può cortesemente togliere dai coglioni”, realizzo che, oltre al bisogno fisiologico di alleggerirmi dal peso della settimana lavorativa, la mia carica rabbiosa è stata notevolmente corroborata da qualcos’altro, qualcosa che mi regala nuovo astio e carica ad ogni ascolto. Da quando è comparsa sugli stores digitali, la nuova fatica discografica degli HEALTH ha senza dubbio monopolizzato il mio tempo libero: in ogni traccia cerco di captare nuovi suoni, nuovi effetti, nuove sfumature, nella continua esplorazione del perché questo lavoro mi piaccia tanto. Perché, a mio modestissimo e ancora incazzatissimo parere, a ‘sto giro gli HEALTH si sono superati.

Di fresca uscita su Loma Vista, il progetto “DISCO 4” ha richiamato a sé molta attenzione fin dal suo annuncio, forte dei nomi che lo accompagnano e lo costruiscono. Un progetto a suo modo ambizioso, perché si prende la responsabilità di essere omogeneo, nonostante la differenza, in alcuni casi abissale, tra gli artisti che vi hanno preso parte. Assieme ai Nostri, troviamo nomi affini o meno, ambasciatori o portabandiera di generi musicali disparati, criticati o affermati. Dal grindcore a tinte black dei Full Of Hell all’indie pop dei Soccer Mommy, dall’indefinibilità dei XiuXiu alle atmosfere di Brothel, dalla synthwave energica di Perturbator al liquido e mematissimo hyperpop dei 100gecs, sicuramente uno dei nomi più azzeccati, vista la crescente popolarità dei geni Dylan Brady e Laura Les.

HEALTH è un monicker che, fin dall’album di debutto, ci ha abituati all’eterogeneità sonora, alla sperimentazione noise e alla reinvenzione di sé. Jake Duzsik, John Famiglietti e BJ Miller hanno costruito un dado a venti facce, ognuna delle quali si sposa alla perfezione con le altre, costituendo un piccolo lato della personalità della band e cercando di mischiare le carte in tavola per ogni nuovo progetto. Oltre al suddetto brano in collaborazione con i 100gecs (Power Fantasy, dove la manina dei due biondi di St. Louis si sente anche dal piglio un po’ “eurodance”, specialmente nella seconda metà), spicca nella prima metà dell’album l’azzeccatissima Judgement Night con ospite Ghostemane, baluardo della più riuscita commistione tra industrial metal, goth e trap, e che pare l’unica voce sulla scena capace di interpretarla a dovere. Quella con Ghostemane non è l’unica collaborazione rap del progetto perché JPEGMAFIA si fa sentire fortissimo in Hate You, dove con poche barre si prende ancora una volta la scena, mentre la strumentale di Duzsik e soci martella forte, pur durando poco più di un minuto e mezzo.

Potrei parlare specificatamente di ogni singola traccia del disco, di quanto ognuna di essa brilli di luce propria (ricordo anche i singoli, ben nove prima dell’uscita), di quanto gli HEALTH vogliano mostrarci le loro grandissime doti compositive, di adattamento e anche di direzione artistica (Full Of Hell, The Soft Moon e Soccer Mommy nello stesso album? Ma dai…), ma non potrei mai essere abbastanza esaustivo, per non parlare del fatto che magari voi potreste avere anche altro da fare, oltre a leggere i miei sproloqui. Mi fermo qui e invito calorosamente all’ascolto di quello che, secondo le modestissime orecchie di chi scrive, è uno degli album dell’anno.

Voglio però assegnare un premio finale per questo “DISCO4”, quello per le per le lyrics più felici: Cyberpunk 2.0.2.0, opener e unica traccia senza special guests. Di che parla? C’è scritto “2.0.2.0”, vedete un po’ voi…

Ah, alla fine la signora si è davvero tolta dalle palle. Vittoria!

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