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Mourn – Self Worth

2020 - Captured Tracks
indie rock / punk

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Tracklist

1. This Feeling Is Disgusting
2. Call You Back
3. I’m In Trouble
4. Men
5. Gather, Really
6. The Tree
7. Stay There
8. House, Hold
9. It’s A Frog World
10. Worthy Mushroom
11. Apathy
12. The Family’s Broke


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Ci sarebbe ben poco da raccontare su due ragazzine spagnole – catalane per la precisione – classe 1996, se non fosse che animano il progetto Mourn e che nel 2020 danno alle stampe il loro ottavo lavoro discografico tra EP, long e persino un live. La storia dei Mourn nasce dall’amicizia tra Jazz Rodriguez Bueno e Carla Perez Vas, coetanee, entrambe chitarriste e cantanti e con le stesse inclinazioni musicali: adorano PJ Harvey e Patti Smith (e come dar loro torto!), hanno in testa l’immediatezza dei Ramones e caricano tutto ciò che registrano sui loro social.

Ciò che ne viene fuori è una produzione tanto grezza quanto vasta, che si basa sulla scrittura di pezzi al passo con la loro età ma scritti spesso e volentieri con una maturità da veterani. L’ultimo capitolo in ordine di tempo è “Self Worth”, dodici tracce nate e cresciute in mezzo alle difficoltà causate dalla pandemia, ma nelle quali si respira la consapevolezza che le cose brutte prima o poi diventano belle.

A detta dei protagonisti – completano la line up la bassista Leia Rodriguez Bueno, sorella di Jazz, e il batterista Victor Alvarez Ridao“Self Worth” è un album che affronta temi da adulti visti dalla prospettiva post-adolescenziale, da ragazzi che stanno per approcciare a quella fase della vita. In mezzo alle musiche tipicamente self made, Jazz scrive tutti i testi, che spaziano dalle urla impazzite scambiate in momenti di svago tra amici a riflessioni più profonde, sbattute con forza sul tavolo quasi a voler risolvere la questione.

Anche nel caso di “Self Worth” le sonorità sono scarne e la struttura musicale è molto semplice: voci e strumenti che si mescolano – spesso si confondono – in un’esperienza dalla quale traspare un certo effetto presa diretta. Si parte con il punk a tinte grunge di This Feeling Is Disgusting, seguita da un tuffo negli anni ’90 della spigolosa Call You Back.

Poi ecco un trittico che dice molto sulle fonti d’ispirazione dei Mourn. I’m In Trouble è punk primordiale in pieno Ramones’ style. Poi è la volta di Men, in cui spicca un bel testo che parla del ruolo della donna nella società odierna, un viaggio musicale nell’esplosivo fenomeno delle riot grrrl. La sponda è ancora per il punk di matrice classica, urlato, di Gather, Really.

È il momento di una pausa dal frastuono, ce la concede The Tree, dove il tempo rallenta e le voci si fondono in maniera più melodica che lancinante. Poco tempo per riposare le orecchie ed ecco che la corsa riparte con Stay There, che se non fosse per il cantato pulito, alla Dolores O’Riordan, verrebbe quasi da pensare a un pezzo blackgaze.

Un nuovo tuffo negli anni ’90, caratterizzato da un’azzeccata scelta ritmica alla batteria, i Mourn lo offrono con House, Hold, cui fa seguito l’ossessiva It’s A Frog World. Una seconda e ultima pausa dai ritmi forsennati si trova in Worthy Mushroom. Poi dritti fino in fondo con Apathy – il pezzo più lungo del disco nel quale oltre al cantato fa capolino un riuscito spoken words – e The Family’s Broke, una chiusura in chiave decisamente soft.

La scelta stilistica dei Mourn è chiara ormai fin dagli esordi: standardizzare il pacchetto musicale e lo stile di canto è azzeccato, perché alla lunga crea un profilo riconoscibile e personale. Va detto però che non bisogna tirare troppo la corda, perché Self Worth ha buoni spunti ma a tratti stanca: un paio di tracce in meno, tagliando magari qualcosina palesemente tirata per i capelli, avrebbero reso il disco più compatto e godibile.

Rispetto ai primi lavori, in compenso, il livello dei testi è cresciuto, basti pensare alla consapevolezza mostrata nelle citate Men e The Family’s Broke. Tuttavia, l’impressione è che manchi ancora qualche tassello per raggiungere una piena e completa maturazione artistica.

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