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Mr. Bungle – The Raging Wrath Of The Easter Bunny Demo

2020 - Ipecac Recordings
thrash metal

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Tracklist

1. Grizzly Adams
2. Anarchy Up Your Anus
3. Raping Your Mind
4. Hypocrites / Habla Español O Muere
5. Bungle Grind
6. Methematics
7. Eracist
8. Spreading The Thighs of Death
9. Loss For Words
10. Glutton For Punishment
11. Sudden Death


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Se gli Stati Uniti annegano, la violenza dilaga nelle strade, il suprematismo bianco e il razzismo ancora infestano la società, i riot tornano a incendiare gli animi e non solo, se Trump rievoca lo spettro di Reagan (ma d’altronde lo fece anche Bush jr.), se nulla è cambiato da trent’anni fa e forse mai cambierà forse è il momento giusto per un disco come questo, un disco che di anni ne ha trentaquattro, un disco che prima era solo un demo e forse qualcosa di più.

Di più i Mr. Bungle lo sono sempre stati, più di chiunque altro, meglio, più avanti, fecero innamorare molti, tipo John Zorn, e incazzare altrettanti (chi ha detto Red Hot Chili Peppers?). Ci hanno presi tutti per la gola, si sono evoluti dal thrash metal delle origini e hanno cambiato le regole della musica altra, tutte le regole, senza nessuna eccezione, si sono fatti latori di un Nuovo Verbo che loro stessi non hanno mai accettato, abbandonandolo e decodificandolo di continuo e poi se ne sono andati ognuno per la sua strada. Un pellegrinaggio lungo vent’anni, anzi ventuno, appesi al filo rosso di “California”, in attesa, percorrendo lunghe i lunghi viatici del jazz, dell’astrazione grind, di un medioriente antico ed elettrico, guardando negli occhi Gino Paoli, del rock fatto e finito e chi più ne ha più ne metta. Dopo tanta strada anche il più infaticabile degli esploratori vorrebbe tornare a casa, mettere le gambe sotto al proprio tavolo e guardare le foto ricordo di gioventù. Perché no? Che male c’è? Tanto più che lo fanno in un nuovo millennio che è già vecchio e stravecchio. Che poi non è nemmeno questione di nostalgia vera e propria. Forse.

Perché, poi, avrebbero dovuto rimasterizzare qualcosa di così “antico”? Perché non suonarlo di nuovo, nel 2020, nell’epoca in cui tutto sembra riavvolgersi, il tempo, le mode, le sensazioni, la società. Nel bene ma soprattutto nel male, che il male non smette mai di imperversare e che va combattuto, sul versante artistico, con ulteriore male, il fuoco con il fuoco, come già fecero quei gruppi thrash negli anni ’80, per sputare in faccia a Ronald, ai perbenisti, ai colletti bianchi, agli uomini di (qualunque) chiesa, alle mamme preoccupate che i figli si scambino cassette demoniache con gli amici vomitando negli occhi dei pargoli le proprie paure, e i teenager che se ne fecero beffe. Perché non rispolverare la rabbia e magari farlo proprio con quella dose di divertissement che manca a tanti (quasi tutti) su queste frequenze? Lo sberleffo come marchio di fabbrica del Signor Bungle, anche oggi che questi signori ormai grandicelli si riappropriano delle proprie camerette e dei dischi che furono, affiancati da due dei loro eroi dell’epoca. Ian e Lombardo assieme è una delizia per tutti, anche per gli attempati del mondo del “rock” – e adusi ad incontri di caratura stellare – Patton (che con Dave ha condiviso parecchio, non ultimi quei Dead Cross mostruosi dei quali si attende un nuovo disco a venire), Spruance e Dunn, una delizia che si tramuta in bestiale rutilanza strumentale.

The Raging Wrath Of The Easter Bunny Demo” è una cannonata in pieno volto, è così grosso, pressante e pesante che oblitera, un malvagio sollazzo tracotante thrash da ogni poro, e nella formula classica c’è tutto il codice genetico, gli stop’n go, giù pennate supersoniche e doppio pedale bussato su per il culo, grida e testi puerilmente sfasciati, grida belluine e allucinazioni poser che più poser non si può, una vera goduria. È imponente, ha un suono completo e compresso, da puro headbanging ball con i pantaloni calati, ogni brano è evoluzione di quello che fu nel 1986, ma togliete pure l’evoluzione, è ciò che doveva essere già all’epoca.

Quante volte avete pensato “quanto vorrei avere di nuovo sedici anni ma con la testa dei trenta”? Ecco, è esattamente quello che i tre di Eureka hanno elucubrato (solo che di anni ne hanno cinquanta, ma fa uguale) quando hanno ripreso in mano quel che fu, aggiungendo qualcosa che mai si era sentito (non così), ed ecco Eracist che è un mitragliatore, Glutton For Punishment che bombarda e assale di assoli con Trey e Scott a rincorrersi a rotta di collo giù lungo la strada per l’inferno, tendete le orecchie e in Methemetics sentirete quella che sarà (o fu) Love Is A Fist. Volete mettere La cucaracha sparata prima di Speak English Or Die dei S.O.D., qui già Habla Español o Muere – per la versione con il resto dei veri S.O.D. y El General Miguel Patton prego cliccare qui – e quella Loss For Words già bastonata suonata dai Corrosion Of Conformity, qui ancora più bruciante? Mettete, mettete che ce n’è per tutti.

Ah, ma voi volevate un disco ancor più strambo di “Disco Volante”? Beh, mi sa che i Mr. Bungle ve l’hanno fatta un’altra volta.

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