Matt Berninger – Serpentine Prison

Nel mondo della musica sono infiniti i casi di band che, ad un certo punto della loro carriera, poco dopo aver toccato il successo, decidono di cambiare le proprie abitudini, litigano e poi si sciolgono oppure semplicemente dopo una pausa decidono magicamente di riunirsi o di separarsi definitivamente. Questa volta non si sta parlando di addii, ma piuttosto un nuovo inizio o almeno così sembra.

I The National sono un gruppo indie rock proveniente dalla città di Cincinnati, Ohio e capitanato dal cantante Matt Berninger. È risaputo che la voce del leader sia una delle più originali comparse negli ultimi anni nel mondo del rock alternativo.

“Ho quasi cinquant’anni, una figlia di dieci. Mi sento vicino alla fine. La fine del mondo.” ha confidato in un’intervista il frontman dei The National a proposito del suo debutto solista intitolato “Serpentine Prison” che è stato pubblicato il 16 ottobre a cura della Concord Records. Le dieci tracce sono state prodotte dal polistrumentista Booker T. Jones, l’architetto del suono dell’etichetta Stax a Memphis. Da una parte colpisce l’artwork dell’album in cui compare un dipinto dallo stile realista che raffigura il cantautore ma è la scelta del titolo a suscitare una maggiore curiosità. A proposito di “Serpentine Prison” Berninger ha raccontato: “Mi piacciono i serpenti. Non credo siano cattivi. Mettere un serpente dietro le sbarre è impossibile: riuscirà sempre a scappare. Una prigione però ce l’ho. La mia mente. Capita di sentirmi represso, bruciato. Soffro d’ansia tutte le volte che salgo sul palco con i National; devono preparare un gobbo sennò scordo le canzoni”.

Il disco si apre con tinte blues racchiuse nel brano My Eyes Are T-shirts. Andando avanti si incontrano componimenti egregi ad esempio Loved So Little, One More Second e la title track Serpentine Prison. Il pezzo Distant Axis è stato scritto a quattro mani insieme a Walter Martin dei The Walkmen. Prima di Oh Dearie spunta Silver Springs che ospita Gail Ann Dorsey, polistrumentista famosa per aver lavorato come bassista per David Bowie. Le canzoni di “Serpentine Prison” sono tutte a fuoco, essenziali e oneste. L’interprete sembra a suo agio in questa nuova veste solitaria. Dopo le ballate Take Me Out Of Town e Collar Of Your Shirt è la traccia All For Nothing a rafforzare l’idea che questo sia un lavoro basato su una sincerità genuina, colorata da atmosfere e sound precisi mai scontati.

Agli artisti il più delle volte si chiede di essere loro stessi senza maschere o orpelli superflui. Matt Berninger con questa prova solista è riuscito a stupire dipingendo un mucchio di melodie intime ed efficaci che fanno risaltare il suo talento senza tradire la sua personalità.