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Eels – Earth To Dora

2020 - E Works / [PIAS]
songwriting / indie pop

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Tracklist

1. Anything For Boo
2. Are We Alright Again
3. Who You Say You Are
4. Earth To Dora
5. Dark And Dramatic
6. Are You Fucking Your Ex
7. The Gentle Souls
8. Of Unsent Letters
9. I Got Hurt
10. Ok
11. Baby Let’s Make It Real
12. Waking Up


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La storia di Mr. E – al secolo Mark Oliver Everett – andrebbe raccontata in un film. Cantautore, chitarrista e deus ex machina del progetto Eels da ormai quasi venticinque anni, è figlio di Hugh Everett III, fisico e tra i massimi esperti di meccanica quantistica. A 19 anni, tornando a casa, Mark scopre che il padre è morto ed è proprio lui il primo a rinvenire il cadavere. In poco tempo, sua sorella – affetta da gravi problemi psichici e devastata dalla droga – si suicida e sua madre conclude con la morte la sua lunga battaglia contro una malattia.

Tutta la rabbia, la frustrazione e, soprattutto, la mancanza degli affetti più cari, sfocia nel biennio ’96/’98 nella pubblicazione di “Beautiful Freak” e “Electro Shock Blues”, due autentiche pietre miliari del nuovo alternative rock americano.

Istrionico, inafferrabile, talentuoso come pochi, Everett è un songwriter unico nel suo genere. Attraverso il suo alter ego Mr. E, un po’ come faceva Bowie ai tempi di Ziggy Stardust, riesce a rendere personale tutto ciò che accade nel microcosmo che lo circonda, attraendolo e ricacciandolo fuori sotto forma di musica di altissimo livello. In un quarto di secolo e 21 dischi pubblicati tra studio, live e raccolte, i suoi Eels non hanno mai avuto un passaggio a vuoto, mai una frase messa lì a caso o fuori posto, mai un lavoro uguale a un altro.

Non fa eccezione “Earth To Dora”, che ad appena due anni di distanza da “The Deconstruction” si pone come la sua antitesi esatta. Ritmi frenetici, divertimento e spensieratezza lasciano il posto a tempi più lenti, sui quali si adagia una profonda riflessione sul mondo contemporaneo. In un’intervista, Mark ha dichiarato di aver scritto tutti i pezzi prima del dilagare della pandemia, ma questi mesi sono sembrati il momento giusto per porre una serie di questioni.

Questioni che possono essere raggruppate “per argomenti”, dividendo così le dodici tracce di “Earth To Dora” in diversi mini concept, di modo da formare un’opera composita e poliedrica. Nella parte introduttiva del disco – con Anything For Boo, Are We Alright Again e Earth To Dora – abbiamo gli Eels di sempre, che quasi rassicurano gli ascoltatori di lunga data che nulla è cambiato nel modo di esprimersi e suonare.

Poi c’è il sentimento, raccontato con il piglio inconfondibilmente spiazzante di Mr. E, reduce peraltro da un matrimonio burrascoso e concluso in poco tempo. Who You Say You Are è un’anti canzone d’amore: tutti, più o meno, scrivono pezzi per l’amata, ma è sempre giusto scriverli? Dark And Dramatic sembra rispondere di no, anzi bisogna accettare la sopraggiunta incompatibilità con il partner. Ma nel momento in cui l’amata va via inizia l’ossessione, affrontata dal lato fisico con Are You Fucking Your Ex.

The Gentle Souls e Of Unsent Letters sembrano essere un’appendice alla prima parte del disco, con sonorità in leggera contrapposizione rispetto allo standard alle quali però fa da contraltare la (solita) nostalgica ironia – o nostalgia ironica – di Mark.

Con I Got Hurt si raggiunge il punto più basso: l’autore, fortemente scottato dalla vita, resta solo con sé stesso. Ma è proprio in quel momento che iniziano la riemersione e la redenzione, sia personali che spirituali. Ok è fare pace con un passato doloroso, che però non impedisce di guardare avanti nella consapevolezza di poter raggiungere, prima o poi, il benessere. Gli ultimi due brani, Baby Let’s Make It Real e Waking Up, giocano sul dualismo tra sogno e realtà, sospesi tra la necessità di realizzare tutti i desideri tanto sognati e il conseguente risveglio da quel sonno complicato grazie ad una stella.

Con “Earth To Dora”, gli Eels consegnano l’ennesimo lavoro ben fatto. Il disco è sufficientemente ricco e maturo da poterlo considerare un punto fermo nell’ormai lungo catalogo dell’artista di Loz Feliz. La musica è scritta in modo semplice, concepita per una fruizione immediata e scorrevole, ma la forza degli Eels risiede proprio in questo: attirare l’attenzione dell’ascoltatore con sonorità easy listening e al contempo lasciare un messaggio mai banale, nel quale chiunque si può immedesimare. E se dalle cose brutte presto o tardi rinascono quelle belle, e più belle di prima, non resta che aspettare con pazienza un altro po’ di tempo: tornare a vedere gli Eels in concerto offrirà di sicuro nuove emozioni. Parola di Mr. E.

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