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Gabriele Bombardini – Short Stories

2020 - Bloom Recordings
ambient / minimal

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Tracklist

1. Short Stories I
2. Short Stories II
3. Short Stories III
4. Short Stories IV
5. Short Stories V
6. Short Stories VI
7. Short Stories VII
8. Short Stories VIII
9. Short Stories IX
10. Short Stories X
11. Short Stories XI
12. Short Stories XII
13. Short Stories XIII
14. Short Stories XIV
15. Short Stories XV
16. Short Stories XVI
17. Short Stories XVII
18. Short Stories XVIII
19. Short Stories XIX


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Short Stories” è il nuovo lavoro solista del musicista ravennate Gabriele Bombardini, uscito il 9 ottobre 2020 per Blooms Recordings. “Short Stories” è un album composto da diciannove haiku. Gli haiku sono brevi poesie che usano linguaggi sensoriali per catturare un sentimento o un’immagine. Risulta così naturale associare questo componimento letterario alle musiche composte e suonate, principalmente con la pedal steel, da Gabriele Bombardini.

Short Stories” si presta ad una duplice modalità di ascolto, la quale cambia profondamente il rapporto che l’orecchio instaura con l’album e con gli haiku in esso contenuti. Un ascolto sequenziale e ordinato presuppone una certa compostezza interiore, la quale non mi si addice.

Analizzare ordinatamente un album tanto intimo e delicato equivale a passare in rassegna senza pause una serie di suggestioni posta l’una dopo l’altra in maniera da costituire un percorso che abbia un inizio, delle tappe, ed una fine. Oppure si può optare per un ascolto casuale, consultare “Short Stories” come fosse un oracolo in grado di fornire un colore o un suono ad un movimento interiore che cerca definizione. Ed è questo l’ascolto che preferisco, lasciare spazio ad un margine di imprevedibilità.

Tutto l’album è una continua ricerca stilistica, sonora, umana. Anzi, preferisco dire mnemonica in quanto stimola a cercare e a riconoscere immagini naturali che vengono meno allo scorrere lineare del tempo, che vivono dentro e fuori dalla memoria. Alcune di queste brevi storie, tuttavia, mi hanno costretta a fare un passo indietro o a fermarmi per un tempo indefinito.

Short Stories VII è una passeggiata nelle periferie non troppo illuminate, magari in autunno quando l’aria è densa ed intrusiva al punto tale da occupare tutto, strada, spazio, luci, pensieri. Short Stories IX pacifica, seppure per la breve durata di un ascolto, con la parte vulnerabile della memoria, quella meno esposta alla dolcezza e alle umane (e infantili) fragilità. Short Stories XII è una coltre di bellissima nebbia densa che copre e che impedisce di vedere e percepire nitidamente quanto è nascosto. Ma non per questo è meno suggestiva e soprattutto meno necessaria.

L’haiku di chiusura, Short Stories XIX, disegna nella mente un ensō il quale esprime, seppure temporaneamente, una rassicurante consapevolezza di essere una parte del tutto. Che si tratti di un ascolto sequenziale che non lascia respirare il caso, o di un ascolto oracolare, non poteva esserci chiusura più appropriata.

Comunque desideriate concepirlo o qualunque sia l’approccio che decidiate di adottate durante l’ascolto, “Short Stories” è un viaggio non sempre facile, come tutte le cose che richiedono una certa attenzione, osservazione e cura della propria interiorità.

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