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Bon Jovi – 2020

2020 - Captain Kidd Corp.
pop rock

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Tracklist

1. Limitless
2. Do What You Can
3. American Reckoning
4. Beautiful Drug
5. Story Of Love
6. Let It Rain
7. Lower The Flag
8. Blood In The Water
9. Brothers In Arms
10. Unbroken


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Vi invito a osservare solo per pochi secondi il volto di Jon Bon Jovi sulla fotografia che fa da copertina al nuovo album della sua band. Vi sembra assorto in mille pensieri, o magari preoccupato per l’evolversi della situazione in questo infausto periodo segnato da ogni tipo di disgrazia? A me no. Dopo aver dedicato svariati ascolti a questa sua nuova opera – la quindicesima, tanto per essere precisi – sono riuscito a interpretare il significato dell’espressione accigliata dell’ormai attempato rocker del New Jersey. Se questa immagine potesse parlare molto probabilmente ci direbbe quanto segue: «Quest’anno è stato davvero tremendo, vero? Beh, aspettate di sentire il mio “2020” e forse rivaluterete gli ultimi mesi delle vostre patetiche esistenze».

Tra la gestione assolutamente fallimentare della pandemia e lo spettro della rielezione di Donald Trump alla Casa Bianca, l’America si trova letteralmente sull’orlo del baratro. Con le dieci tracce di questo disco i Bon Jovi, da tempo convinti attivisti liberal, provano a risollevarla dalle macerie con piccoli messaggi di speranza. Peccato solo siano talmente poco ispirati e insipidi da finire per trasformarsi in un colpo fatale assestato proprio dove fa più male: nel ventre mollo della tradizione rock a stelle e strisce.

Al bel Jon Bon Jovi non si chiede di tornare ai fasti dei favolosi tormentoni pop metal degli esordi, né tantomeno di farci divertire con un nuovo “Slippery When Wet”. A quasi sessant’anni è più che comprensibile il desiderio di mostrare il lato più maturo del proprio songwriting. Ma se devi limitarti a fare la brutta copia del peggior Bruce Springsteen, è meglio se te ne torni in televisione a fare il fidanzato di Ally McBeal. E non lo dico da detrattore del gruppo, anche se mi rendo conto che dopo tante e tante delusioni parlare male dei Bon Jovi è un po’ come sparare sulla Croce Rossa.

Il fatto è che i problemi se li vanno a cercare: minuti e minuti di potenziali hit radiofoniche da quattro accordi quattro, farcite di fastidiosissimi uo-uo-uo e na-na-na, rappresentano il classico esempio della celebre espressione idiomatica “tutto fumo e niente arrosto”. Le elettriche Limitless, Beautiful Drug e Brothers In Arms, per quanto innocue ed estremamente poco originali, si lasciano ascoltare con colpevole piacere. Stendiamo invece un velo pietoso sulle ballad, scontate e noiosissime nonostante i temi importanti trattati nei testi: le lotte del movimento Black Lives Matter in American Reckoning e le sparatorie di massa in Lower The Flag.

Il punto più basso però lo tocchiamo con Do What You Can, un frizzantissimo e zuccherino brano country rock in cui Jon Bon Jovi, con una voce sempre più impastata e inconsistente, ci canta della tragedia del COVID-19 quasi con toni allegri, come fossimo in una sagra di paese. Non fraintendetemi: il suo naturalmente non è negazionismo, ma fiducia nel futuro e nel progresso scientifico. Speriamo solo che a nessuna tra le persone coinvolte nello sviluppo dei vaccini venga mai in mente di mettere nel lettore CD questo “2020”: potrebbero a buon ragione decidere di far estinguere l’intera razza umana.

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