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Serpents – Anima

2020 - BloodRock Records
elettronica / ambient

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Tracklist

1. Ecate Celeste
2. Incantesimo
3. AlphaOmega
4. Requiem
5. Your Cold Embrace
6. Centrum


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Continua il viaggio nelle profondità lacustri dei Serpents, un percorso che sembra scendere sempre di più, scoprendo che anche in luoghi fatti di solitudine può scaturire una luce, algida, ma pur sempre luce.

Se la copertina di “Scongiuri” mi parve memore dei demoni di Francis Bacon, quella di “Anima” catapulta in una versione disgregata dell’Ophelia di Millais. L’Ofelia di Karyn Crisis non è immobile, sembra invece luminescenza che scivola lambita da un’oscurità opprimente, coi fiori a risalirne la corrente a perfetta descrizione di ciò che accade nei sei percorsi che si snodano lungo l’album.

Le suite elettroniche di Luciano Lamanna sembrano avviluppate attorno alla voce di Karyn, non strangolano, accompagnano verso l’interno in un morbido/morboso strale. I respiri in ampie volute di AlphaOmega sono balsamo kosmische, quasi sembrano sviluppare una danza rituale, lenta e ottenebrante, un balletto che Ecate Celeste strappa all’atemporalità gettando le pulsazioni in un corridoio illuminato al neon e Centrum rende obice industriale, ogni colpo dal calibro pesantissimo perfora la corazza sintetica e lascia spazio alla vocalità diventare pressione incessante e spirarne al di fuori, come un soffio d’aria. Crisis è sacerdotessa immane, lascia che l’ugola tocchi punti di delicatezza sinuosa, la lascia colare in voluttuosi rivoli fuori dalla bocca, anche quando il terrore attanaglia il cuore come nella tenebrosa Your Cold Embrace, un incedere che non si limita a ferire la carne, una ferita lenita dall’ondeggiare ipnotico di Incantesimo.

Ancora una volta, un colpo spiritualmente centrato.

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