Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Molchat Doma – Monument

2020 - Sacred Bones
coldwave / post punk / sovietwave

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. Utonut'
2. Obrechen
3. Discotheque
4. Ne Smeshno
5. Otveta Net
6. Zvezdy
7. Udalil Tvoy Nomer
8. Leningradskiy Blues
9. Lubit' i Vypolnyat'

 


Web

Sito Ufficiale
Facebook

Che una lo-fi band bielorussa di revival Synth Post-Punk, emule in particolare dei russi Кино (Kino) ma marcatamente influenzata dai Joy Division e coldwave varia, potesse diventare un fenomeno indiegiovanile virale in tutto il mondo e in particolare negli Stati Uniti…suvvia, chi diamine l’avrebbe mai potuto immaginare.

Eppure, da quando la loroСудно /Sudno è stata scelta come colonna sonora di un coming-of-age di un giovane e la sua vita a San Pietroburgo su TikTok, per i Молчат дома (Molchat doma), traducibile come “le case silenziose”, l’escalation è stata rapidissima: oltre a comparire in oltre 100,000 TikToks, Судно ha raggiunto la posizione N.1 nella classifica Spotify Viral americana e le varie tracce dell’album Этажи / Etazhi” continuano a collezionare milioni di visualizzazioni su YouTube, oltre ad aver fatto registrare un continuo sold out delle ormai innumerevoli stampe in vinile anche dopo l’approdo sulla sempre ottima etichetta Sacred Bones.

D’altronde, i ragazzi di Minsk sono emersi in piena estetica sovietwave: potremmo definirla sommariamente come la variante più depressa e malinconica della vaporwave, dove, invece della destrutturazione dei vari scintillanti panorami del consumismo, la nostalgia, per quanto romanzata e immaginata, di un passato che affondava le sue radici e ambizioni su sogni e utopie diviene una rielaborazione retro-futurista, romantica e spesso distopica dell’epoca sovietica modulata attraverso samples, synth e suoni wave (un riassunto del fenomeno che non vuole addentrarsi in tutte le possibili considerazioni e contraddizioni del caso). Insomma, in una sempre fervente marea di estetiche melanconiche, anche il post punk è nuovamente linguaggio dell’angoscia e alienazione giovanile e i Molchat doma ne sono diventati, seppur in maniera particolare e, perché no, bizzarra, tra i principali interpreti.

Esattamente come il suo illustre predecessore, “Monument” prosegue nel solco di un’operazione fortemente nostalgica e fieramente b-sides touch, volta a coniugare i più classici (e scontati) paradigmi della coldwave (Ответа Нет / Otveta Net), il post punk figlio di “Unknown Pleasures” (Не Смешно / Ne Smeshno) ed il synth pop che non disdegna digressioni più danceable (Дискотека / Discotheque), a un’aesthetic atmosferica legatissima, appunto, alla sovietwave, dove una produzione questa volta più pulita e meno lo-fi mantiene comunque l’inconfondibile suono volutamente ovattato, come se provenisse da una cassetta ormai usurata dal tempo, con le parti vocali distanti e fredde, annegate in chorus e reverb a voler scatenare una sensazione di ricordi mai vissuti.

Se il successo del primo album si basa ancor oggi anche sulla spontaneità e urgenza della proposta, la maggior cura posta in fase di scrittura e produzione in “Monument” potrebbe rappresentare un allontanamento, per quanto misurato, dalle sensazioni più apprezzate di “Этажи (Etazhi)”. In ogni caso si conferma, pur nel suo essere sfacciatamente derivativa e per motivi più o meno apprezzabili, una band da conoscere per poter avere uno spettro completo dell’attualità, anche se il valore attribuibile alla proposta musicale dei Molchat Doma una volta decontestualizzata dal proprio ruolo in estetiche e movimenti è quantomeno relativo e difficilmente potrà lasciare il segno nell’ascoltatore non interessato a vicende extra-musicali.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni