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Pg.Lost – Oscillate

2020 - Pelagic Records
post rock

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Tracklist

1. Oscillate
2. E22
3. Mindtrip
4. Shelter
5. Suffering
6. Waves
7. Eraser
8. The Hendless Man


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Oscillate” è il quinto lavoro in studio per i grandi Pg.Lost, un disco che ti entra dentro come un fulmine a ciel sereno, una scarica elettrica che toglie il respiro. Dopo il fortunato “Versus” i quattro ragazzi svedesi tornano alla ribalta con nuove sonorità sempre più ricercate, ai riff e ai viaggi interstellari viene aggiunta elettronica e shoegaze per un risultato pazzesco.

Il viaggio inizia con la title track nonché primo singolo e subito notiamo un suono maturo e geniale. A seguire l’incantevole E22 con cori angelici che fanno da contorno ad un groove di basso e una tempistica impeccabile, nella parte finale del brano si torna a sonorità più dure e post metal.

La stupenda Mindtrip porta l’ascoltatore in qualcosa di nuovo e piacevole, l’arpeggio di chitarra si incastra alla perfezione con il synth e una batteria mai scontata scorre alla perfezione fino all’esplosione finale da brividi. Con Shelter, secondo formidabile singolo, in apertura troviamo un organo in perfetto stile Mogwai che rende il tutto misterioso e si trova in sintonia con una drum machine d’effetto: senza dubbio è una delle composizioni migliori per quanto riguarda la struttura e l’attenzione messa nello studio.

Il disco procede a ritmi elevati e con Suffering inizia un percorso personale, dove ricordiamo i primi lavori della band come Key sopratutto nelle chitarre che si fondono alla perfezione con l’elettronica. La seguente Waves, di matrice electro/new wave, sperimenta qualcosa che non era mai stato fatto prima ed è una grande novità con i suoi sette minuti di durata che portano l’ascoltatore in un mondo distopico e fuori dal normale. La devastante Eraser invece mette in risalto tutta la tecnica e il sound che nell’arco degli anni ha fatto crescere il progetto, il basso macchinoso fa da cornice a una batteria math rock e un crescendo di emozioni fino all’ultima nota, credo sia a mio parere un’altra chicca da non farsi sfuggire.

Chiudiamo questo monumentale lavoro con The Headless Man una cavalcata piena d’atmosfere, con una chitarra distorta che mette in risalto tutte le caratteristiche della band, qui in perfetto stile Caspian. In aggiunta una seconda chitarra melodica e sognante e la durata molto lunga di questa chiusura suggellano il giusto compromesso per questo grande e gradito ritorno dei ragazzi di Norrköping. Nel finale voci stupende che si innalzano al cielo e oscillano in un futuro nuovo.

Un progetto che si conferma ancora una volta con tanta sicurezza e con un sound inconfondibile, non vediamo l’ora di poterli apprezzare anche dal vivo, i loro set sono qualcosa di incendiario, un vero e proprio muro di melodie che ti entrano nel cuore. Godiamoci questo nuovo lavoro che prende un voto alto e presto diventerà una pietra miliare del genere, ne siamo certi.

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