1. The Seperation Of HAQQ From HAEL
2. OIOION’s Birth
3. Lonely OIOION
4. The Fall Of SIHEYMN
5. SIHEYMN’s Lament
6. Apparition Of The Eternal Church
7. The Armistice
La parola soddisfazione pare non comparire affatto nell’ampio vocabolario di Hunter Hunt-Hendrix, mentre quella più utilizzata è, chiaramente, urgenza. A meno di un anno dall’uscita dello splendido “H.A.Q.Q.” – che sembrava sancire l’apice di un discorso sull’Estetica nella terra di tutti e nessuno che pare essere il black metal – rieccola riorganizzare i suoi Liturgy per una nuova sortita. Se quel disco però rappresentava un sontuoso banchetto nel baccanale di un genere evolutosi nella frammentazione (con buona pace dei trve blackster), “Origin Of The Alimonies” pare vivere all’ombra di quel piccolo capolavoro, quasi ne fosse un semplice compendio volto a completare la nuova fase creativa della band di stanza a NYC.
Volutamente eccessivo, a metà strada tra sintesi e massimalismo, non aggiunge granché al suo memorabile predecessore. Non sono sufficienti le incursioni nel mondo della trap e delle sue ritmiche scheletriche che nella mescita alchemica col suo opposto in senso assoluto danno adito alle brillanti deflagrazioni di SIHEYMN’s Lament, i soliti glitch lanciati come colpi al laser di Lonely OIOION assorbiti dal maelstrom vocale e chitarristico a stare sopra l’asticella che gli stessi Liturgy hanno, in tutta la loro carriera, alzato al di sopra della testa di parecchi loro colleghi. Le suite di fiati e archi che tratteggiano la storia qui narrata, al solito stretta tra illuminismo black e mitologia pagana autogenerata, sono spesso di troppo, se non quando affiancate al resto della strumentazione (Apparition Of The Eternal Church è comunque il troppo che stroppia, e non si sviluppa né in un senso né nell’altro) proprio nel momento in cui si prendono la scena, tanto da sembrare dei meri riempitivi.
Resta il fatto che i Liturgy viaggiano al di sopra delle possibilità di un genere e di chi lo suona da sempre, cionondiméno “Origin Of The Alimonies” resta solo una bella “coda” di un album di gran lunga superiore. Se il cerchio là iniziato si chiude qui, ha un senso, in caso contrario mala tempora currunt.