Dead End America – Crush The Machine

“Crush the Machine” è l’Ep d’esordio per questo grande collettivo di musicisti fuori di testa provenienti da varie esperienze di spessore. L’idea nasce dal compianto Steve Handford, carismatico batterista dei Poison Idea, scomparso quest’anno all’età di 50 anni. Viene fuori questo progetto malato e acido, al cui interno troviamo anche ex membri di Accused, EyeHateGod e il folle Nick Oliveri, storico bassista di Kyuss e Queens of the Stone Age, ormai una garanzia in ogni progetto dove viene inserito.

Un lavoro veloce, disarmante e violento, prodotto per la Southern Lord e composto da 4 tracce brevi ma intense. Un punk hardcore macchinoso, che distrugge le orecchie al suo ascolto. In rilievo troviamo il primo singolo Twitter Troll dedicato a Trump, un ironia beffarda contro il sistema americano e tutto quello che lo circonda. In Dead White Hands la voce graffiante di Nick si infrange sotto una scarica elettrica di riff ruvidi e aggressivi. Una bomba hardcore di notevole fattura con urla disperate che racchiudono uno spaccato quotidiano di giornate sbagliate. Su Bullet for 45 Straight from 45 la batteria si lancia come un proiettile impazzito senza freni, chiare sono le influenze del punk old school e il cambio centrale è d’impatto.

Chiudiamo con Searching for a Reason e la botta che ne scaturisce è spietata, voce schizzata oltre ogni ostacolo, nella parte finale un individuo sussurra qualcosa di inquietante e dalle tinte forti. Come assaggio non c’è male, la violenza che troviamo al suo interno è notevole e non ci resta che aspettare grandi cose in futuro.