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Flying Moon In Space – Flying Moon In Space

2020 - Fuzz Club
psych / kraut

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Tracklist

1. Universe
2. The Observer
3. Faces 
4. Baustelle
5. Steam Water Solid
6. Where Lovers Meet
7. Ardor
8. Next Life
9. The Observer
10. Next Life


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Ecco a voi il biglietto da visita dei tedeschi Flying Moon In Space, nuovi arrivati nella scuderia della londinese Fuzz Club. Negli ultimi cinque anni, il collettivo di Liepzig ha girato l’Europa con The Holydrug Couple, Elephant Stone e The Sweet Release Of Death, distinguendosi grazie a impressionanti performance dal vivo, caratterizzate da lunghe improv strumentali in bilico tra krautrock, psichedelia e uptempo elettronici.

D’altronde non c’è nulla di più tedesco dell’amore per la libera improvvisazione, vero e proprio credo del compositore Karlheinz Stockhausen, che a metà anni Sessanta tenne una serie di lezioni che influenzarono pesantemente non solo la nascita del krautrock a Berlino (i Psy Free di Klaus Schulze, poi nei Tangerine Dream), ma anche quella del cosiddetto “acid-rock” negli Stati Uniti (Grateful Dead e Jefferson Airplane).

L’obiettivo di questo self-titled album è proprio quello di catturare e addomesticare i diversi mood che prendono vita nelle selvagge sperimentazioni live della band, note per durare addirittura diverse ore, alla maniera dei sopracitati Tangerine Dream. In termini di influenze, i Flying Moon In Space citano (più ovviamente) Can e Neu!, ma anche Brian Eno per le sperimentazioni elettroniche, Sigur Ros e Godspeed You! Black Emperor per la componente orchestrale, My Bloody Valentine e Sonic Youth per l’approccio verso il rumore.

Quattro chitarre ed eccovi servito uno dei “wall of sound” più liquidi in circolazione, perfetto per sostenere lunghi sogni a occhi aperti, come The Observer o la conclusiva Next Life. A far da comune denominatore troviamo ipnotiche ritmiche motorik, che spaziano dal kosmishe più groovy (il climax dell’introduttiva Universe) alla techno tinta di industrial (Faces e l’ancor più epica Ardor), passando per divagazioni math rock (Steam Water Solid).

Negli ultimi anni, sembrava che il krautrock avesse deciso di spostarsi verso lidi più esotici: in Messico coi Sei Still, in Cile coi Föllakzoid, in Giappone coi Minami Deutsch, in Portogallo coi 10000 Russos, in Svezia coi Les Big Byrd. Dopo i Camera, ci pensano i Flying Moon In Space a ridirezionare l’ago della bilancia verso la Madre Terra, la Germania. A tutti quelli che diranno “ma è solamente l’ennesima band neo-kraut”, suggerisco gentilmente di chiudere la bocca e “macht das ohr auf” (aprire le orecchie).

Una cosa è certa: i Flying Moon In Space sono una band che sarebbe bellissimo veder sbizzarrirsi dal vivo, magari proprio in chiusura al Fuzz Club Festival, ma per quello bisognerà aspettare ancora qualche tempo. Nel frattempo, godiamoci il viaggio cosmico propostoci dai sette di Liepzig dalla poltrona di casa, possibilmente sorseggiando ayahuasca da una bella tazzona in ceramica Waechtersbach. Prost!

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