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Carmelo Pipitone – Segreto Pubblico

2020 - Blackcandy Produzioni
alternative rock

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Tracklist

1. Intro
2. Nera
3. Le mani di Rodolfo
4. Gabriè
5. L’intelligenza delle bestie
6. Giusti
7. Lei
8. Il mio vecchio mondo
9. Abbuccamo
10. Vertigini in mare aperto
11. Ogni giorno e io


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Un vecchio album dei Marta sui Tubi si intitolava “C’è gente che deve dormire”. Tra loro di sicuro non c’era Carmelo Pipitone, che i MST li ha anche fondati. Così come ha avuto l’idea di dare vita al progetto Dunk e di chiamare a raccolta alcuni amici per mettere in piedi il supergruppo O.R.k. Nel frattempo non disdegna di mettersi in proprio, uscendo a fine anno con “Segreto pubblico“. 

È il secondo lavoro da solista del musicista marsalese e rappresenta il compimento di un progetto iniziato due anni fa con “Cornucopia“. Rispetto al recente passato troviamo una spinta più matura e decisa verso sonorità rock, folk (rigorosamente dialettale), jazz e prog, il tutto interpolato da una piacevole vena cantautorale.

Passo in avanti, quindi, nella qualità del lavoro solista: “Segreto pubblico” è di livello superiore rispetto al precedente lavoro in termini di ispirazione, composizione ed esecuzione. Può senz’altro rappresentare uno snodo importante nel prosieguo della carriera di Carmelo, un’opportunità da non lasciarsi sfuggire.

Il disco presenta undici tracce caratterizzate dalla brevità, senza troppi sofismi: si va dritti al sodo dal punto di vista musicale e vocale, a conferma del fatto che il rocker siculo sa esprimersi bene con poco. Nel disco la sua chitarra spadroneggia e lui riesce a districarsi molto bene tra i vari generi proposti.

Si parte con l’arpeggio di Intro, che fa da anticamera al primo pezzo forte del disco: Nera, che fa rivivere – in spoken words – un femminicidio in modo volutamente violento. In tempi dispari si consuma Le mani di Rodolfo, ottimo passaggio che parla dei lati oscuri di un rapporto di coppia. 

I due colpi da maestro sono Gabriè e L’intelligenza delle bestie, due pezzi dai canoni tipicamente prog, di cui il primo cantato in dialetto. Il songwriter sopito nell’animo rock di Carmelo viene fuori in Giusti, che mette bene a fuoco l’ipocrisia di chi si sente sempre nella qualità di poter esprimere giudizi. Si parla anche di rapporti che finiscono: in Lei al centro non ci sono i sentimenti, bensì lo scenario che lascia alle sue spalle quando va via per sempre.

La voce di Alex Boschetti – uno dei tanti ospiti – narra immagini oniriche in Il mio vecchio mondo, seguita da Abbuccamo, secondo pezzo cantato in siciliano. Ancora testi trasognati, con voce distorta – in Vertigini in mare aperto. 

Il finale è una sorta di rimpatriata delle Pipitone’s bands: l’ipnotica ballad Ogni giorno e io sfoggia il piano di Paolo Pischedda – ex-Marta sui Tubi – che accompagna dolcemente la voce di Lorenzo Esposito Fornasari, poliedrico cantante, autore e compositore che con Carmelo ha animato quel fantastico carrozzone chiamato O.R.k.

Non c’è che dire, “Segreto pubblico” è un gran bel disco sotto ogni aspetto. Si sviluppa da un’idea chiara – il sogno dark di Pipitone di far emergere il mostro che è in ognuno di noi – e porta efficacemente a termine il suo compito. Unica pecca, e non ce ne voglia il nostro: è vero che parliamo di un lavoro solista con ospiti (e che ospiti!), ma all’ascolto manca l’atmosfera di una band, sia pure di supporto. Un paio di turnisti ben scelti avrebbero reso “Segreto pubblico” un disco da top ten annuale.  

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