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Six Foot Six – End Of All

2020 - Scarlet Records
heavy metal

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Tracklist

1. Welcome To Your Nightmare
2. End Of All
3. In God We Trust
4. In The Eyes Of The World
5. Blood Will Out
6. Last Days Of Our Lives
7. Finale Vittoria
8. Abducted
9. I Am Your King
10. Edge Of The World
11. Oblivion
12. Break The Wheel


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Dalle gelide lande scandinave arrivano i Six Foot Six, pronti a ergersi a nuovi paladini dell’heavy metal duro e puro. Il loro secondo album, in linea con i tempi che stiamo vivendo, ha un titolo che suggerisce presagi apocalittici: “End Of All”. Avvolto com’è nelle più fitte tenebre, il medico della peste immortalato sulla non bellissima copertina richiama difatti immagini di morte, sciagura e miseria. L’esatto opposto delle atmosfere che contraddistinguono queste dodici tracce di vivacissimo metallo pesante, dalle quali emerge in maniera piuttosto limpida la verve epica del quartetto svedese.

Non è musica adatta per chi ama sonorità malinconiche o fragili. Questo è un disco da ascoltare nel corso di una festa ad alto tasso alcolico o, ancor meglio, quando sale la voglia di invadere la Polonia, come direbbe Woody Allen: riff leggendari, assoli esaltanti e melodie grandiose che riportano alla mente i giganti degli anni ’80. I Six Foot Six, per quanto desiderosi di offrirci un lavoro il più moderno possibile, non fanno davvero alcuno sforzo per tenere nascoste le loro influenze, tutte legate ai bei tempi andati.

È facile individuare, nella maggior parte dei brani, il peso delle lezioni apprese da Iron Maiden, Accept, Dio (Holy Diver viene citata esplicitamente nei primi secondi di Blood Will Out) e – last but not least – Helloween, dai quali la band recupera quel senso del maestoso tipico del power. Una spiccata attitudine alla magniloquenza (non per forza intesa nel senso negativo del termine) che interessa in primis i ritornelli delle canzoni, sempre estremamente orecchiabili e memorabili. Vale la pena andarsi a sentire quelli di In The Eyes Of The World, Abducted, della pesantissima I Am Your King, della “piratesca” Welcome To Your Nightmare e dell’imponente Finale Vittoria, talmente esagerata da ricordare i più irresistibilmente pacchiani Manowar.

Per quanto priva di reali guizzi di originalità, la musica del gruppo capeggiato dal cantante Kristoffer Göbel e dal chitarrista Christoffer Borg si fa apprezzare per quello che è: un appassionato e divertente omaggio ai beniamini della propria gioventù, confezionato in modo tale da non rischiare di scadere nella mera nostalgia. Un ascolto non imprescindibile ma assolutamente consigliato se si amano certi suoni classici dell’heavy metal più melodico. 

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