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NCT333 – Aion

2020 - Ukhan Records
dark ambienti / industrial / downtempo / IDM / glitch

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Tracklist

1. Youngness Is The Fire Of Nigredo
2. White Sophia In The Bridal Chamber
3. At The Red Core Of Becoming
4. The Sacrifice Of Fire Of The Cosmic Female


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Quello che la natura fa in mille anni, l’arte ermetica lo fa in pochi giorni o in poche ore. “Aion“, l’ambizioso progetto firmato NCT333, alla sua prima release ufficiale per i tipi della Ukhan Records, riprende i temi della conoscenza alchemica, plasmandoli con sapienza e traducendoli in sonorità che emergono fin dall’incipit come protasi dell’intero album.

L’EP vince il desiderio di mettere sul fuoco la grossa mole di conoscenze e sapienza che il percorso dell’uomo degno porta a fardello della propria realizzazione, modulandola senza ridurla e seguendo le tre fasi dell’ars regia su una fiamma temperata e costante. Di fatto, ci troviamo di fronte a un concept-album, bello e buono, reso abilmente riconoscibile anche dai titoli delle tracks.

Si parte con Youngness Is The Fire Of Nigredo, dove per nigredo si intende il primo passo della conoscenza, che poi è la fase della putrefazione della materia. L’incipit è denso di pathos, le battute ritmiche calcano sul percorso da intraprendere, alternandosi a momenti di larghi spazi per le evoluzioni del synth, lente e pure come ossigeno che brucia. La “narratio” segue il filo del primo brano riproponendone l’effettistica di base anche in White Sophia In The Bridal Chamber, dove è chiaro il riferimento alle nozze alchemiche e alla fase del “bianco”, all’albedo. Qui la materia si sublima, ma non senza avvertire cambiamenti, secondo gli antichi si giunge al colore bianco-nuziale solo dopo aver visto la materia plasmarsi in tutti i colori dell’iride, e qui NCT333 non si nasconde e frammenta il piatto sonoro intromettendo voci, ticchettii, glitches, fino al riff stroboscopico delle tastiere.

Con la terza traccia, At The Red Core Of Becoming, la coerenza semantica e musicale viene confermata dalla “reprise” delle voci, ora costanti, e dai ritmi questa volta quasi tribali, è l’ultimo stadio, la rubedo, l’opera al rosso che sancisce la fissazione della materia. Il viaggio del “Figlio di Ermete” è ora  a un passo dal concludersi definitivamente, la pietra filosofale, la conoscenza, è pronta a cadere sugli uomini per essere usata, ma solo da coloro che l’hanno saputa attendere.

The Sacrifice Of Fire Of The Cosmic Female si apre, infatti, come una sorta di nuovo inizio accompagnato da cori gotici e latini, la base ritmica scompare a sottolineare l’enfasi del momento, e i suoni diventano raggi solari che si dipanano dalla materia a compimento dell’opera e dell’album.

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