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Sonja Tofik – Anomi

2020 - Moloton
drone / ambient

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Tracklist

1. Anomi
2. Sky Trumpets
3. Cindy
4. All Errors Are Mine
5. Incessant
6. Graveyard
7. Night Changes Many Thoughts
8. The Earth Spirit
9. Unworld
10. Lullaby For The Newborn


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È il concetto di anomia il fulcro attorno al quale ruota l’album di debutto di Sonja Tofik, giovane compositrice svedese cresciuta tra le fila del collettivo femminista Drömfakulteten. Dalla totale assenza di norme condivise, causa principale dello sfaldarsi della morale nella società moderna, viene a generarsi uno stato di afflizione che l’artista scandinava condanna con forza, in quanto elemento dissonante all’interno dell’esperienza umana.

È stata la necessità di ritrovare un equilibrio con l’ambiente circostante, oltre al bisogno di disintossicarsi dal caos di un mondo stravolto dalla deriva digitale in atto, la molla che ha spinto Sonja Tofik a imbarcarsi in un’avventura difficile ma in qualche modo purificante. Un viaggio sulle ali della musica elettroacustica e dell’ambient che l’ha costretta a entrare in contatto diretto con le sensazioni e i pensieri più scomodi e spiacevoli, legati anche alla mancanza di reali punti di riferimento ai quali aggrapparsi per non sprofondare nella confusione post-COVID 19.

Un costante senso di incertezza, frutto in primis della tremenda pandemia in corso, avvolge i trentacinque minuti perlopiù strumentali di “Anomi”; un’opera sperimentale dalle atmosfere estremamente cupe ma non per questo priva di sfumature luminose, come ben dimostrato dalle timide aperture melodiche che contraddistinguono le note folk di Sky Trumpets e quelle dungeon synth di Cindy. Sonja Tofik utilizza il sintetizzatore, l’organo, la voce e i field recordings per dar vita a una forma di drone music dai tratti ancestrali e mistici, assai suggestiva perché capace di unire antichità e modernità attraverso quelli che Piero Scaruffi chiamerebbe densi e affusolati cluster di accordi.

Un flusso continuo di suoni arcaici e digitali che viene modellato in base ai diversi mood delle tracce. La solennità di All Errors Are Mine, l’inquietudine di Incessant, la desolazione di Graveyard e la gelida intensità di The Earth Spirit rappresentano tappe distinte di un unico, grande percorso che Sonja Tofik intraprende alla ricerca di una spiritualità non tanto perduta, quanto dimenticata. La strada è ancora lunga ma l’avvio è decisamente promettente.

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