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Goat Girl – On All Fours

2021 - Rough Trade Records
indie rock

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Tracklist

1. Pest
2. Badibaba
3. Jazz (In the Supermarket)
4. Once Again
5. P.T.S Tea
6. Sad Cowboy
7. The Crack
8. Closing In
9. Anxiety Feels
10. They Bite on You
11. Bang
12. Where Do We Go?
13. A-Men


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Dopo il grande successo nell’omonimo primo lavoro, la band inglese Goat Girl torna alla ribalta con questa seconda fatica “On All Fours” ed è una sorpresa molto interessante di questo nuovo anno, carico di speranze e grandi aspettative. Il disco viene prodotto da Dan Carey, produttore di rilievo già per Franz Ferdinand e Kate Tempest, sotto l’etichetta Rough Trade Records, nella zona più sud di Londra.

Questo nuovo album vede la crescita esponenziale in maniera definitiva della band, che abbandona il sound limitato del passato e mostra una grande maturità. Nell’insieme ci sono nuove sonorità, dai synth spaziali alle drum machine analogiche, fino ai diversi stili vocali incastrati nei riff macchinosi. Il primo singolo Sad Cowboy mette in risalto subito le idee concrete del progetto: un brutto sogno riesce a far perdere il contatto con la realtà, portando all’illusione più estrema. Il videoclip che ne viene fuori è curato in maniera maniacale da Jocelyn Anquetil.

L’album si apre con un tiro leggero, enfatizzato dalla linea vocale dolce di Pest, con il synth acido che cavalca un’onda ritmata stile anni ’50. A seguire Badibaba, che gioca molto con l’effettistica noise di un organo effettato e che si incastra con la batteria diretta. Nella parte centrale del brano gli accordi dissonanti e fuori tempo sfiorano la follia sonora. Jazz (In the Supermarket) è una take tecnica e surreale, al suo interno si libera un percorso psichedelico dal groove ipnotico, fino ad arrivare a un esplosione di suoni che vibrano su un ritmo quasi africano, le percussioni qui sono il tocco di classe.

La tematica sperimentale di Once Again segue con precisione la struttura di una voce che viaggia a singhiozzi su un tappeto di riff sporchi. Lo stesso accurato lavoro viene inserito nella seguente P.T.S Tea, sembra di ascoltare qualcosa di vintage stile Kinks. Nonostante questo il brano risulta ripetitivo e tende ad annoiare. Il riff potente di The Crack ci porta di nuovo nella carica giusta, le voci fanno un lavoro enorme usando le varie tonalità diverse e grottesche. Closing In presenta quel gusto tropicale a tratti soul, in perfetta sintonia con la motown d’altri tempi.

Il percorso procede con Anxiety Feels, una take godibile e danzante, dal sapore fresco ed orecchiabile, ci sono dei richiami a progetti simili a Sleater Kinney e Vines. Due brani da tenere d’occhio, molto diversi tra loro, sono They Bite on You e Bang, composti da molti esperimenti al suo interno, soprattutto sulle seconde voci e sulle chitarre che creano un eco geniale di ambientazioni lunari e colorate. Prima di arrestare la corsa, il basso corposo di Where Do We Go? viaggia con grande attenzione sulle note mistiche del ritornello fino all’atto conclusivo. A-Men chiude questo lavoro nel segno dell’electro noise, la drum machine smuove i sentimenti di ognuno di noi, nell’autentico insieme di mondi sommersi.

On All Fours” è un ottimo lavoro, dal risultato eccellente, adatto anche a un orecchio più commerciale, capace di fondere diversi stili musicali in una bolla sonora di grande spessore.

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