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Balthazar – Sand

2021 - [PIAS]
indie pop

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Tracklist

1. Moment
2. Losers
3. On A roll
4. I Want You
5. You Won't Come Around
6. Linger On
7. Hourglass
8. Passing Through
9. Leaving Antwerp
10. Halfway
11. Powerless


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 Anticipato dal singolo Losers, è in uscita il 29 gennaio 2020 (per la label PIAS) “Sand”, nuovo album della band indie-pop Balthazar. Il progetto musicale Balthazar, nato nel 2004 a Courtrai (in Belgio) comprendeva, nella sua formazione originale: Maarten Devoldere, Patricia Vanneste, Jinte Deprez, tutti giovani polistrumentisti (all’epoca poco più che diciottenni) che fin dagli esordi si sono messi in luce per il loro indiscusso talento,cvincendo, nel 2005, il Contest Kunstbende. Tra il 2006 e il 2019 vengono pubblicati quattro album ( “Applause”, “Rats”, “Thin Walls”, “Fever”) e due EP (“Balthazar”, “Wait Any Longer: Live EP) ognuno dei quali presenta all’ascolto caratteristiche profondamente uniche ed originali, circostanza questa sicuramente determinata dall’apporto dei nuovi membri che entrano a fare parte del gruppo.

La svolta decisiva, per ciò che riguarda il linguaggio musicale dei Balthazar, avviene senza dubbio con l’uscita nel Gennaio 2019 di “Fever”; l’album presenta infatti novità assolute rispetto a tutte le precedenti produzioni, abbandonando le sonorità rock caratteristiche degli esordi ed aprendosi ad influenze marcatamente dance. È probabile che anche in questo caso abbia influito sulla scelta degli indirizzi musicali di riferimento, la composizione della band, in cui spicca l’assenza di Patricia Vanneste componente storica, nonché cofondatrice, del gruppo.

Ma arriviamo ora alla nuovissima uscita, “Sand” , opera che incuriosisce già a partire dalla copertina, sulla quale è riprodotta una famosa opera dello scultore olandese Margriet Van Breevort chiamata dall’artista “Humunculus Loxodontus”. È lo stesso Marteen a fornire la spiegazione della scelta e il suo significato: “come ci si sente quando si è in una sala d’attesa, obbligati ad attendere, pienamente consapevoli ma un po’ imbarazzati. E più andavamo avanti con le ricerche più ci accorgevamo che questa rispecchiava l’idea dell’album. C’è un tema che ricorre in tutte le tracce, l’attesa, l’irrequietezza, l’essere incapaci di vivere il momento o riporre fiducia nel futuro. Siamo arrivati ad un punto delle nostre vite in cui dobbiamo considerare tutte queste cose, ecco perché l’album si intitola ‘Sand‘, perché prende il suo nome dalla sabbia che c’è nella clessidra”.

Ed è così che “Sand”, a partire dalla copertina, cessa di essere, nell’intento dei suoi ideatori, un semplice progetto musicale , proponendosi come una sorta di rappresentazione universale di verità, ed è questa, d’altronde, la caratteristica indispensabile per elevare un’idea al rango di “arte”. “Sand” è il fedele racconto del mondo così come oggi lo vediamo, soffocante ed alienante, delle relazioni che tentiamo di instaurare, del contesto nel quale siamo obbligati a muoverci. “Sand” parla di tutti noi, della nostra vita, è un album capace di raccontare le vicende e le emozioni del nostro Tempo, si fa interprete del senso di sospensione e di attesa di un incerto presente e dell’ansia per il futuro che se ne genera, traducendo questo sentire diffuso in suoni, melodie e parole.

Le innovazioni stilistiche dell’album (come l’utilizzo del bass synth e dei vari sample di batteria) risultano essere funzionali al progetto elaborato dai Balthazar, lo stesso metodo di lavoro adottato dal gruppo è in qualche modo una risposta ai limiti imposti dalla pandemia: “abbiamo realizzato questo album in maniera moderna, a causa delle restrizioni imposte per contenere la pandemia ci siamo trovati a lavorare separati e a chiacchierare tra di noi attraverso un computer, piuttosto che in uno studio. Volevamo pubblicare il successore di “Fever” il prima possibile. Lavorare all’ultimo album era stato divertente e volevamo ripartire da lì”

Un lavoro dunque sicuramente riuscito, che ha forse addirittura superato le sue stesse aspettative.

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