Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

JaketheHawk – Hinterlands

2021 - Ripple Music
desert rock / stoner

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. Counting
2. Ochre and Umber
3. Interzone Mantra
4. Still Life
5. Uncanny Valley
6. June


Web

Sito Ufficiale
Facebook

Il progetto JaketheHawk vede la luce nel 2016 a Pittsburgh in Pennsylvania. Il loro desert stoner è un concentrato di riff diretti, avvolti dal susseguirsi di due timbriche differenti in contrapposizione, quella della linea vocale melodica del chitarrista/tastierista John Huxley e quella a tratti acida dell’altro chitarrista Jake Ferranti, che inseriscono all’interno dei brani una quantità elevata di stili e generi, rendendo il progetto unico. A completare la struttura della band troviamo i due fratelli Lober ai rispettivi ruoli di basso e batteria.

Dopo l’esordio in sordina del precedente “To Build a Fire” del 2018, i JaketheHawk tornano in grande spolvero con questo nuovo lavoro in studio firmato Ripple Music, etichetta americana, con base in California. Questo nuovo terzo gioiello discografico mette in mostra una sonorità differente, più volta verso il progressive e con aperture ambientali di timbro post rock, con chitarre che respirano un aria nuova, cariche di effettistica d’avanguardia. L’ascolto porta a richiami più maturi, in stile The Ocean ed Elder, ma la band si lascia trasportare da tutto il sound duro dello stoner rock tradizionale, con aggiunta di tanta psichedelia.

Il primo singolo Counting, nonché traccia d’apertura del disco, è un chiaro segnale di tutte le sonorità nuove che la band affronta in questo nuovo percorso. Le chitarre martellanti si muovono con un tiro duro, avvolto da una melodia dormiente che esplode il suo splendore nella parte centrale, con le due voci che si incontrano all’interno di un passato ruvido e disorientato. Nel videoclip che accompagna il brano, diretto magistralmente da Trevor Richards, troviamo la band al completo come per magia immersa in un bosco misterioso e fiabesco. La take che segue, Ochre and Umber, inizia con uno sprint veloce, che dura il tempo essenziale per poi spingere il piede sull’acceleratore e tornare al sogno distorto su un tappeto in fiamme. Nella voce mistica di Jake lo studio approfondito è prezioso e la linea struggente si scontra con il sound violento, quasi doom, impreziosito da un solo di chitarra grandioso. Interzone Mantra è un brano lento, immerso nella confusione ma che con pazienza porta il sound intenso e tagliente a segnare un passaggio fondamentale di questo lavoro. Una sorta di ballata acustica e rilassante invece si materializza con Still Life, una composizione stile Opeth, che si divide in due tra le tematiche del progressive maturo e il post rock d’impatto pesante, soprattutto nella parte finale, con la sua esplosione devastante.

Verso la parte conclusiva troviamo le note dissonanti di Uncanny Valley e il groove oscuro del basso che rimbomba nel vuoto di un domani dimenticato. Nelle chitarre si nota ancora il grande spessore tecnico, mentre il cambio di timing storto e virtuoso della parte centrale rende il brano godibile e molto diverso dal resto del disco. Una bomba sonora che si collega all’atto conclusivo di June che, con un riff iniziale familiare ma difficile da interpretare, dimostra che la band statunitense è in grado di trasformare in oro qualsiasi passaggio trovi sul suo cammino. La linea vocale urla al mondo intero tutto il suo odio fino al finale, che è un susseguirsi di pugni diretti e violenti. Una chiusura davvero con il botto.

Hinterlands” è un disco di spessore, carico di adrenalina che scuote il suolo come un terremoto infinito. Nelle sei tracce che compongono questa nuova fatica dei JaketheHawk , la tempesta che si agita con decisione viene rallentata da una voce unica nel suo genere, sensibile e fuori dagli schemi, suggellando un opera che farà strada nel corso dei prossimi anni.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni