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Kaupe – Cognitive Dissonance

2021 - Autoproduzione
prog-metal

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Tracklist

1.Death Rattle
2.Cognitive Dissonance
3.Luck Of The Unlucky
4.Cooper’s Dream
5.Simpatico
6.Head In A Bag
7.Cop Caller
8.Deuces
9.Transitioning
10.Gunslinger
11.Caprized

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La dissonanza cognitiva è una teoria della psicologia sociale, nata nella seconda metà degli anni ’50, che spiega le difficoltà che incontra un individuo che si trova di fronte a due rappresentazioni, idee e comportamento, tra loro divergenti. La dissonanza cognitiva è alla base del secondo lavoro in studio dei Kaupe – il cui nome deriva da una leggenda del folklore hawaiano – gruppo formato nel 2016 da Brett Walker, leader e chitarrista dei metallari Junior Bruce.

L’idea di formare una band un po’ diversa ha preso corpo quando Walker ha iniziato a cercare nuovi elementi insieme al suo vecchio amico e batterista Mark Larabel. Nel giro di poco tempo il quartetto è stato completato da Pete Medrano al basso e Patrick Ross alle tastiere. Partendo dalle ispirazioni rock, punk, new wave e classica, i quattro di Deland (Florida) hanno da subito impostato le composizioni come una serie di didascalie sonore da accompagnare ad immagini. Il tutto senza un cantante, perché come raccontato dallo stesso Walker, non si è riusciti a trovare una voce all’altezza di quelle idee.

Nel 2018 è uscito “The Depths”, il primo album autoprodotto. Giusto il tempo di incidere, nel 2020, “Pray For Death” per i Junior Bruce, ecco che i Kaupe si ritrovano e sempre in pieno stile home made danno alle stampe “Cognitive Dissonance”. Undici tracce compatte, i pezzi non raggiungono mai i 5 minuti, il risultato finale è un metal progressive come da buona tradizione a stelle e strisce, che visto nel suo complesso fa più di un giro intorno al sottogenere doom. Il disco si fa apprezzare per una buona intesa tra Walker e Ross, a partire dall’iniziale Death Rattle. La variegata e divertente title track fa da passaggio per il cupo arpeggio e lo struggente assolo di chitarra di Luck Of The Unlucky, un trittico stoppato dal breve interludio di Cooper’s Dream.

La successiva Simpatico resta in scia alle tracce precedenti, mentre qualche sussulto di sabbathiana memoria si intravede in Head In A Bag. Con Cop Caller non si esce dalla consolidata comfort zone del gioco di sovrapposizioni tra chitarre e tastiere, circostanza parzialmente smentita da Deuces. Il vero picco progressivo si ha solo con Transitioning, che è seguita dall’adrenalinica Gunslinger e dalla conclusiva – senza ulteriori squilli – Caprized.

Senza voler scomodare i big three del metal progressivo americano – Dream Teather, Fates Warning e Queensrÿche – a “Cognitive Dissonance” manca più di un guizzo. L’assenza di cantato per il genere è un elemento in meno non di poco conto, mentre mancano quasi del tutto i virtuosismi strumentali, una vera contrapposizione tra tastiere e chitarra e l’audacia di osare qualcosina nello sparigliare i tempi. Senza offesa per i quattro di Deland, ma ad esempio i nostri Methodica (“The Silence Of Wisdom”) sono due spanne sopra.

“Cognitive Dissonance” può essere considerato un’ottima base per un disco di questo genere, perché ha una precisa idea di fondo e tanta energia da scaricare in ogni pezzo, ma nel suo complesso resta un lavoro incompiuto.

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