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Ron Gallo – PEACEMEAL

2021 - New West Records
lo fi / r&b / jazz

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Tracklist

1. (UOY DNIHEB FLESYM) EDIH
2. HIDE (MYSELF BEHIND YOU)
3. PLEASE DON’T DIE
4. WUNDAY (CRAZY AFTER DARK)
5. SATURDAY PT. 1
6. EASTER ISLAND
7. A PLATE IN MY HONOR
8. CAN WE STILL BE FRIENDS?
9. CANCELLED!
10. YOU ARE ENOUGH
11. SATURDAY PT. 2


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Ron Gallo è un artista difficile da inquadrare in un genere musicale unico e questi, ovviamente, sono gli artisti che ci piacciono di più. Con “PEACEMEAL“, Ron sorprende ancora una volta incorporando elementi R&B e neo-soul nella sua musica, come fosse un Kiwanuka o un Arlo Parks bianco. Scordatevi il garage rock di Heavy Meta e i riffoni di chitarra alla Young Lady, You Are Scaring Me.

Come punk, Ron non è mai apparso troppo incazzato, ma ha sempre mostrato un lato demenziale (Comedy Rock lo chiamano loro), emerso fortemente nel secondo LP. “Stardust Birthday Party” mediava l’incazzatura con un sacco di cazzeggio. Quel cazzeggio permane in questa ultima uscita, ma vi si aggiunge una bella dose di dolcezza. Perché nel frattempo, Ron è diventato un uomo innamorato, addirittura sposato. Galeotta fu l’Italia e il tour dell’estate 2018 nel nostro Paese che lo portò a conoscere Chiara, che lo ha raggiunto in America e lo ha sposato un anno fa. La loro storia è raccontata su Instagram e su YouTube (con un documentario della stessa Chiara, appena uscito), senza molti pudori. E qualche altro dettaglio Ron ce lo ha fornito nell’intervista esclusiva concessa a Impatto Sonoro.

PEACEMEAL“, oltre ad essere un disco intriso di dolcezza è anche un disco molto più prodotto e lavorato in studio dei precedenti. La voglia di un salto di qualità (oltre che di una svolta verso sonorità “black”) è evidente fin dalla scelta del produttore: Ben H Allen, uno che ha lavorato con gente come Cee Lo Green, Gnarls Barkley, Christina Aguilera. La presenza di un grosso nome in regia rende la musica meno grezza, ma lascia intatto il linguaggio del nostro: come artista, Ron mantiene l’urgenza del punk che dice quello che vuole dire senza giri di parole e senza maschere. È un punto di equilibrio ottimo tra una produzione importante e un’immutata semplicità lo-fi.

Please Don’t Die è la sua canzone d’amore per Chiara, la quale è anche una musicista e partecipa al disco sia come cantante che come strumentista (suo il solo di chitarra su Can We Still Be Friends?). E la sua voce è uno dei tratti distintivi del disco, armonizzandosi con quella di Ron e arricchendo di molto il tessuto musicale del nostro. You Are Enough parla di accettarsi, di bastarsi e testimonia la trovata serenità di un ex punk che non rinnega. Sono canzoni piene di sentimento, ma anche cazzeggio pieno di ottimismo. Da segnalare l’ultima traccia: All the Punks Are Domesticated (2020 version), il remake di un pezzo apparso in “HEAVY META”. Un garage rock essenziale, qui allungato e annacquato, a tratti, in lounge jazz.

Musicalmente, questo è il disco più organico di Ron Gallo finora ed è anche il più compiuto. Uno di quei dischi che cresce ascolto dopo ascolto. All’inizio appare leggero e leggero rimane sempre; ma con il tempo, le canzoni si attaccano dentro e chiedono nuovi ascolti. Canzoni quasi tutte da due minuti e mezzo/tre, di quelle che ti svegli la mattina e te le ritrovi in testa. Con “PEACEMEAL“, Ron Gallo non inventa nulla di nuovo, musicalmente parlando. Quella che è nuova è la formula: lo-fi misto a R&B, per raccontarci in maniera leggera fatti privati e sentimentali, senza essere mieloso ma rimanendo dolce.

Con questa dolcezza cazzeggiante, “PEACEMEAL” è il disco migliore di un’artista da sempre sostenuto dalla critica e da un piccolo gruppo di fan, i quali, auspicabilmente, aumenteranno notevolmente dopo quest’ultima bella prova. Fino alla prossima prova, da cui ci aspettiamo di venire sorpresi di nuovo. Nella speranza di poter continuare a declinare “cazzeggio” anche nella prossima recensione.

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