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Kiwi Jr. – Cooler Returns

2021 - Sub Pop
indie rock

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Tracklist

1. Tyler
2. Undecided Voters
3. Maid Marian’s Toast
4. Highlights Of 100
5. Only Here For A Haircut
6. Cooler Returns
7. Guilty Party
8. Omaha
9. Domino
10. Nashville Wedding
11. Dodger
12. Norma Jean’s Jacket
13. Waiting In Line


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Melodie semplici ma efficaci. “Cooler Returns”, il secondo album firmato dai canadesi Kiwi Jr., è una piccola delizia che farà felici gli estimatori di quelle belle ma assai sgraziate sonorità slacker rock che negli anni ’90 fecero le fortune di Pavement e Silver Jews. Il giovane quartetto nordamericano, che non inventa davvero nulla di nuovo ma quello che fa lo fa bene, sfrutta a dovere la lezione appresa dagli appena citati maestri per aggiungere, di brano in brano, elementi tratti da generi diversi, in grado di diversificare enormemente un disco breve ma ricco.

Tralasciando in parte – ma senza dimenticarle, come dimostrato dal frequente utilizzo di armonica e piano – quelle sfumature tendenti al folk e al rock classico tanto care a Stephen Malkmus e David Berman, i Kiwi Jr. esplorano in lungo e in largo il potenziale catchy del college/power/jangle pop per confezionare tredici tracce fresche, divertenti, “riffocentriche” e sgangherate. Ma neanche troppo sgangherate, in fin dei conti: la patina grezza del lo-fi è resa assai sottile da una produzione scintillante che mette bene in risalto i suoni secchi ma definiti delle chitarre di Jeremy Gaudet (che, da cantante, imita un po’ le stonature alla Malkmus) e Brian Murphy, spesso al centro di gustosi “duelli” arpeggiati o in modalità solista (Cooler Returns, Undecided Voters e la strokesiana Domino).

Nel complesso è tutto l’album a godere di un sound tanto chiaro quanto “croccante”, adatto quindi a essere ascoltato sia nel localetto sporco, umido e col pavimento appiccicoso, sia sulle frequenze della radio commerciale specializzata nell’indie rock più modaiolo ma non dozzinale. Sarà il tempo a dirci se i Kiwi Jr. sono qui per restare o sono destinati a un futuro da scintillanti meteore. Per ora non possiamo che apprezzarne lo straordinario ma ancora acerbo talento pop, particolarmente evidente nella goffa delicatezza di Maid Marian’s Toast, Only Here For A Haircut e Waiting In Line.

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