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Dead Poet Society – -!-

2021 - Spinefarm Records
rock / alternative

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Tracklist

01. -!-
02. FutureofWar
03. BuryMeWhole
04. Getawayfortheweekend
05. American Blood
06. IntooDeep
07. Georgia
08. Ju
09. I Never Loved MySelf Like I Loved You
10. Salt
11. Coda
12. LoveYoulikethat
13. Gopi
14. LoveMeLikeYouDo
15. BeenHereBefore
16. Haunted


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Esordio per la band americana Dead Poet Society: questo disco è un segnale forte e di grande sicurezza, per l’insieme unico di strutture graffianti e ruvide che si ritagliano una bella fetta di pubblico nella scena alt-rock del momento. Il titolo particolare e suggestivo -!-” attira la nostra curiosità per tutta la sua durata. Prodotto per l’etichetta finlandese Spinefarm Records, e composto da 16 tracce, è un lavoro lungo e intenso, anticipato dal singolo Coda, accompagnato da un videoclip molto suggestivo scritto e diretto da Jordan Wolfbauer.

Al monologo registrato nell’apertura che dà il titolo al disco si collega il sound oscuro e dissonante di FutureofWaIr, brano caratterizzato da vibrazioni uniche e da una tematica strumentale. Invece, sulle note di BuryMeWhole inizia il percorso pazzesco e aggressivo che segnerà tutto l’album: forti emozioni melodiche esplodono di rabbia sul ritornello dipingendo una traccia lineare ma d’impatto. Nel finale la violenza innalza le distorsioni macchinose, cambiando la struttura in qualcosa di più vicino al crossover. GetAwayForTheWeekend apre un tiro delizioso che tende al punk, con una dose enorme di urla nel vuoto che strizzano l’orecchio ai primi Foo Fighters. Nella successiva American Blood la parte vocale del frontman Jack Underkofler danza sulla melodia energica di un delay deciso e anche qui il ritornello ha un effetto sonoro godibile che si trascina lentamente fino alla chiusura.

Nelle successive IntooDeep e Georgia, il mondo si colora d’infinito giocando su composizioni di notevole fattura in si passa da parabole elettriche e pesanti fino a passaggi più raffinati e tecnici, con cambi storti che richiamano ai padrini del genere Tool. Una voce amplificata che arriva da un luogo nascosto prende vita nella preziosa I Never Loved MySelf Like I Loved You, un brano che entra dentro come una dolce sinfonia lasciando un sapore ricercato. Nella take Salt, invece, tornano prepotenti i muri violenti di suono, per un ennesima traccia malata. Ricordiamo con grande attenzione anche il primo singolo Coda, che si lascia andare su una cavalcata dalle tinte blues, su continui tempi sporchi della batteria che dà vita ad una ritmica da infarto.

Verso la fine del disco troviamo altre chicche, che scorrono lentamente su stanze sospese e nascoste. Da ricordare le paure misteriose di LoveMeLikeYouDo, incentrata su un brutto ricordo da cui fuggire e BeenHereBefore, che annovera un sorprendente coro di voci bianche intense e tagliente. Chiudiamo con Haunted, che mostra il lato delicato della band con una ballata acustica. La giusta chiusura che mescola sofferenza e speranza.

Interessantissimi i Dead Poet Society, si presentano sulle scene con un buon lavoro. Sono tanti i richiami e le influenze a progetti già affermati, ma nonostante questo i nostri cercano di aggiungere quello che manca con un’attenzione maniacale, nel tentativo di rendere tutto magico e personale.

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