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Chad VanGaalen – World’s Most Stressed Out Gardener

2021 - Sub Pop
indie / songwriting

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Tracklist

1. Spider Milk
2. Flute
3. Strarlight
4. Where Is It All Going
5. Earth From A Distance
6. Nightwaves
7. Plant Music
8. Nothing Is Strange
9. Inner Fire
10. Golden Pear
11. Nightmare Scenario
12. Samurai Sword
13. Water Brother


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Lo avevamo lasciato a fine 2020, non pago delle fatiche della raccolta “Odds & Sods 2” e dell’inedito “Lost Harmonies”, ed è proprio da quest’ultimo punto che dobbiamo ripartire. Chad VanGaalen è uno di quelli per cui si può spendere l’appellativo di artista a 360 gradi: il songwriter di Calgary scrive, suona e compone in casa e nei ritagli di tempo disegna gli artwork dei suoi dischi. Dopo sei mesi esatti torna sulla scena con “World’s Most Stressed Out Gardener”, un disco che ci racconta quanto sia difficile vivere la pandemia dall’inedito punto di vista di un giardiniere.

Prospettiva autobiografica, dal momento che nel 2020 Chad ha tirato su contemporaneamente un nuovo disco e il suo orto. Come al solito ha scritto tanto, cosicché le tracce in tutto sono 13, ma la metafora della selezione dei pezzi arriva dal racconto delle primizie della terra. Le canzoni sono state scelte in base alla loro freschezza, preferendo prodotti allo stato grezzo, come se fossero (citazione autentica) peperoni o pomodori.

Dal punto di vista musicale, l’inizio del percorso è stato segnato dal flauto, poi da strumentazione elettronica, infine da una massa informe di suoni misti a parole che Chad non ha esitato a definire pattume, ma in senso buono: il contadino sa che gli scarti di lavorazione diventano prezioso compost, materiale offerto come concime per generare nuovi germogli.

Rispetto al passato – Chad ha ammesso di aver perso troppe ore di lavoro per trovare la posizione giusta ad un singolo microfono – stavolta il flusso parte in maniera più urgente e spensierata: “non pensarci troppo”, si è detto parlando tra sé tante volte, ed ecco che un disco può seguire lo stesso ciclo dei suoi prodotti. Il giardiniere, in fin dei conti, non deve riflettere su dove piantare i semi, perchè la natura prima o poi farà il suo corso.

Rispetto al precedente “Lost Harmonies”, un disco tipicamente elettronico e spesso e volentieri sperimentale, in “World’s Most Stressed Out Gardener” le sonorità virano decisamente verso sentieri psichedelici. È sorprendente, ma fino ad un certo punto: le prime avvisaglie le avevamo avute già a ottobre scorso, quando Shapeless Realmz, l’ultima traccia del lavoro precedente, nella sua non appartenenza al resto lasciava presagire un imminente cambio di registro.

Dopo un inizio di inedito stampo lennoniano, infatti, da Spider Milk in poi è tutto uno scorrere di suoni languidi e liquidi. C’è giusto qualche secondo di respiro con l’intermezzo tribal di Flute, poi con Starlight la campagna lisergica può partire senza soluzione di continuità.

Nelle tredici tracce si mischiano i vecchi fasti di degli esordi con Where Is It, l’eterea Earth From A Distance, i due mid-tempo ancora più spinti di Nightwaves e Nightmare Scenario, prima di fermarsi ancora qualche istante con un nuovo intermezzo, Plant Music, stavolta a base di archi. Non mancano le ballad sgangherate (Nothing Is Strange e Samurai Sword), e qualche gradino prima dell’ipnotico finale di Water Brother, la lunga Inner Fire ci fa fare un piccolo tuffo nel recente passato, fatto totalmente di elettronica.

È evidente che Chad in questi sei mesi si sia dato parecchio da fare, forse troppo. Il disco è lungo, gustoso, molto interessante, ma pecca di omogeneità. I due brevi interludi e il “pezzone” elettronico, detto con tutta onestà, c’entrano poco con il resto. La qualità media è davvero alta, ecco perché sembra un peccato ascoltare divagazioni che deviano un percorso quasi netto.

Nel prossimo futuro il consiglio per Chad è quello di rileggere le bellissime storie che egli stesso racconta. Come quella del cervo che non mangia l’uva sui tralci fino a che non viene baciata dal sole. Il cervo lo reputa un segno che indica la qualità del prodotto in modo naturalmente inequivocabile. Alla prossima Chad, non vediamo l’ora.

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