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Johan G. Winther – The Rupturing Sowle

2021 - Pelagic Records
folk

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Tracklist

1. Outward Bound
2. As Above So Below
3. The Chastening Star (Preludium)
4. Black Clouds*
5. The Rupturing Sowle
6. Coiling Smoke
7. Blacken The World
8. Evighetstonen
9. Acquiescience
10. Whiten The World
11. No Horizon


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Recluso in una stanza in mezzo alle foreste svedesi, lontano dallo sbigottimento collettivo della pandemia, lontano dai rumori della civiltà assordante. Johan G. Winther pubblica il suo settimo album, “The Rupturing Sowle”, prodotto dalla Pelagic Records, in cui rock e folk si compenetrano attraverso un corridoio di introspettiva ovattata. Si tratta della rivisitazione di un lavoro discografico già offerto al pubblico nel 2012, ma che oggi di arricchisce ulteriormente di esperienza partecipativa e sperimentalismo sonoro.

Già membro de i Barrens (in cui suona la chitarra e il synth), Johan dichiara di aver ideato questo album quando ha iniziato a sognare in loop le stesse immagini oniriche, notte dopo notte: “Ho cominciato a sognare parti dello stesso sogno, ancora e ancora, e lentamente sono entrate in una sorta di forma narrativa. Questa estate ci siamo ritirati nella nostra cabina in Svezia e lì ho raccolto i pezzi nella mia testa. Uno dei concetti principali era il dualismo dell’anima umana e ho provato a rappresentarlo attraverso l’album, usando tante parti di idee quante parti musicali avevo a disposizione, sia con la luce che con il buio. Il tutto per generare un persistente senso di tensione. Suoni meravigliosi mixati ad altri ruvidi, tristezza mescolata alla gioia, sound acustici ed elettronici messi insieme.

Winther racconta che la cabina in questione ha avuto un ruolo fondamentale nella creazione dei suddetti suoni dualistici, dandogli la possibilità di ambientarsi in un’atmosfera di pace indotta: Si tratta dell’unico posto al mondo in cui posso andare e sentirmi completamente a casa, dove sono costantemente ispirato. Diverse tracce sono state riarrangiate nella stanza studio, e io ho conservato qualsiasi scricchiolio di sedia o di pavimento nella registrazione. Tutte queste differenziazioni del sound sono diventate dei personaggi nella narrazione. Ho registrato il fuoco iniziale nella living room, e il ‘creaking’ del pontile galleggiante del lago, il canto degli uccelli, insomma tutti i suoni emanati dalla foresta nel bel mezzo della notte.

Outward Bound si apre tra sonorità flautate, adornate con un folk strumentale immerso in bolle di ambient. L’acustico stridere della chitarra conferisce alla traccia una parvenza bucolica, introducendo l’ascoltatore in quella wooden cabin nella quale Johan ha speso buona parte delle sue ultime settimane di libertà civile. Black Clouds*, una nuvola nera pronta a riversarsi sulla terra. I sintetizzatori mimano melodie malinconiche, di chitarre e clavicembali uggiosi, rivolti verso il canto oscuro degli animali delle tenebre. Mentre il pianoforte si manifesta a metà traccia, per conferire ulteriore pace ad una mente in cerca di silenzio. La quiete dopo la tempesta emotiva arriva solo per chi sa attenderla. Poche note ripetute con leggerezza sui tasti.

The Rupturimg Sowle si addentra nelle foreste, insieme agli altri animali della mitologia svedese. La mimica di una pioggia battente partorisce un effetto da suono bianco. Blacken The World, nel mondo annerito dagli esseri umani, un nugolo di pavide batterie si lascia trasportare dalla delicatezza di una chitarra solitaria che si esprime nel bel mezzo del nulla, con un ancestrale distacco sensoriale. Il madrigale folk rock svedese è servito. Evighetstonen è la traccia più sperimentale dell’album. Partendo da un pizzicato in simil-panismo, Winther raggiunge un livello di elettronica disincanta che materializza, davanti ai nostri occhi, il sincretismo formale dell’ascensione celeste.

La swedish folk music paventata in “The Rupturing Sowle” decanta, in parte, l’eredità di quella della lunga tradizione scandinava, poiché in origine il sound folkloristico tradizionale della terra natale di Bergman è quasi sempre pensato per il ballo. Johan G. Winther raccoglie tutta l’esperienza dell’ensemble folk, per dare luce a un prodotto discografico ideato per la mente. Pensare ma soprattutto respirare con l’intelletto è una necessità esistenziale. Ognuno di noi vorrebbe rinchiudersi per qualche minuto in quella cabina immersa nel verde delle foreste scandinave, per allontanarsi dalla recente condizione reale che ci ha bloccati in un quadrato psicomotorio da più di dodici mesi.

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