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Really From – Really From

2021 - Topshelf Records
emo / math / jazz

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Tracklist

1. Apartment Song
2. Quirk
3. Yellow Fever
4. Try Lingual
5. I Live Here Now
6. Last Kneeplay
7. I'm From Here
8. In The Spaces
9. The House


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If you ask me where I’m from
I’ll say the rage, the lights, the sea

All’inizio dell’anno ci siamo tutti spellati le mani per i Black Country, New Road e per il loro math rock con elementi di jazz (per lo più per l’uso fiati); d’altronde la loro rivisitazione degli Slint – buona senza dubbio, ma estremamente didascalica – non poteva che scaldare i cuori di tutti noi appassionati, ma alla fine non ha fatto altro che ricordarci che gli originali sono sempre meglio.

In un filone simile si inseriscono anche i Really From, quartetto proveniente da Boston e giunto qui alla terza fatica discografica firmata Topshelf Records (questo dovrebbe farvi accendere una lampadina). Meno hype per loro, ma decisamente più idee, incastonate in una proposta musicale calda ed emozionale, che mischia elementi di emo, math rock e jazz, con la personalità che invece molti di quelli che si avventurano in operazioni del genere, scelgono più o meno scientemente di lasciare da parte. La musica dei Really From appare sincera e la sua varietà è il frutto di un melting-pot di culture e background – il nome stesso della band deriva dalla domanda ricorrente “Where are you really from?” – che attraversa non solo il disco nella sua interezza, ma anche le singole tracce, animate da continui scossoni e cambi di atmosfera.

Prendete I’m From Here, brano manifesto di un lavoro che in ogni suo istante sembra voler trovare una risposta alla domanda di cui sopra: comincia come una ballata indie-folk, in cui si alternano le voci di Michi Tassey e Chris Lee-Rodriguez, ma poi si re-inventa emo-rock con un’esplosione di fiati e synth che corona il singalong rabbioso del ritornello. Lo stesso discorso si potrebbe fare per In The Spaces, che ammoderna la lezione post-rock dei Bark Psychosis, o per Try Lingual che, senza per questo far ridere, nel mezzo introduce addirittura elementi di ska e nel finale riporta come niente fosse ai Get Up Kids. E se le atmosfere notturne di I Live Here Now si ritrovano squarciate dai raggi caldi del drumming furioso del batterista Sander Bryce, Yellow Fever strizza a suo modo l’occhio con la corrente più pop del filone emo (qualcuno ha nominato i Paramore?).

E c’è una luce fortissima anche nella conclusiva e catartica The House, chitarra e voce dal forte sapore lo-fi, il brano più minimale che è anche quello più amaro, intenso e interlocutorio: “Mom and Dad/ They told me separately/ They come from different parts/ So what does that make me?“. Sta tutta qui in questo paradosso la forza dei Really From, che sanno suonare anti-convenzionali all’interno delle stesse convenzioni musicali. Non è da tutti.

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