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Hidden Tracks

Hidden Tracks #7: W!zard, Tennis System, S A R R A M, Turangalila, La Jungle, Guy Littell, Edna Frau, Blak Saagan

Hidden Tracks 6

Quanti brani ogni giorno, ogni settimana, ogni mese vengono pubblicati, ascoltati distrattamente e poi finiscono sepolti sotto un mare di altre uscite, a sgomitare per emergere e troppe volte divorati da pesci più grossi e più importanti? Questa è una delle tante domande esistenziali che ci poniamo ogni giorno in redazione, e a cui dopo alcuni tentennamenti e tentativi falliti abbiamo cercato di formulare una risposta.

Hidden Tracks vi accompagnerà periodicamente con i nostri brevi consigli riguardanti alcuni brani pubblicati in queste settimane e che riteniamo interessanti. Progetti da tenere d’occhio, di cui forse sentirete parlare nei prossimi tempi, provenienti in tutti i casi da quell’universo sommerso che più ci sta a cuore e che pensiamo sia giusto e stimolante seguire dal principio. In poche parole, la musica di cui non tutti parlano.

W!zard – Bones

(c) Robin Rauner

Sono di Bordeaux, sono in tre, sono prodotti da Amaury Sauvé (già dietro al banco mix coi Birds In Row) e sono “il perfetto equilibrio sonoro tra Daughters e Metz”. Non ci credete? Allora mentre aspettate il loro nuovo EP “Definitely Unfinished” in uscita il 4 giugno per Luik Music, beccatevi la loro Bones, il cui video è spassoso, ma verrete squassati da scosse devastanti di elettricità.

Tennis System – Truth Hurts

(c) Marcus Russell Price

I pochi che tre anni fa si trovavano a Milano per il concerto dei The Black Queen hanno potuto scoprire il progetto Tennis System capitanato da Matty Taylor. Dall’ultimo album sono passati due anni ma TS è pronto a tornare quest’estate con il nuovo “Autophobia“, pubblicato da Quiet Panic. A giudicare dal singolo Truth Hurts sarà pregno di melodie amare, dream-pop bagnato di sentori ottantiani e chitarre graffianti.

S A R R A M – Midnight

Dietro al nome S A R R A M si cela l’artista e polistrumentista sardo Valerio Marras, e che il rumore sia il suo ambiente naturale è evidente ascoltando Midnight. Gli strumenti si fondono e danno vita all’amalgama drone in cui il post-metal più liquido ed intenso si innesta alla perfezione. Il brano farà parte di “Albero“, album in uscita il 14 maggio per Subsound Records.

Turangalila – Tone Le Rec

Turangalîla, dall’omonima sinfonia di Oliver Messiaen, è l’unione di due parole che in sanscrito può significare canzone d’amore, inno alla gioia, tempo, movimento, ritmo, vita e morte. Turangalîla è anche il nome di questo quartetto barese pronto al debutto discografico con l’album “Cargo Cult“, in uscita a il prossimo 14 maggio su Private Room Records. Lo anticipa il singolo Tone Le Rec che mette bene in mostra le doti e l’approccio sperimentale della band pugliese. Il brano, sulla scia tanto di band come Swans, GY!BE e Don Caballero quanto di Battles e Flaming Lips, è una lunga cavalcata avvolgente e viscerale, fatta di una ritmica ossessiva su cui si incastrano chitarre dissonanti e una voce inquietante e suggestivo al tempo stesso. Sembra la colonna sonora di un incubo e non può che piacerci.

La Jungle – Le Jour Du Cobra

Photo: Olivier Donnet

I La Jungle, duo belga proveniente da Mons, sono fondamentalmente un incidente sonoro che ha coinvolto techno, afrobeat, trance, noise e kraut senza lasciare superstiti. Il risultato è una massa multiforme e ipnotica. Seguitissimi in Francia e in patria, sostanzialmente sconosciuti da queste parti, il prossimo 21 maggio pubblicheranno su Black Basset Records il nuovo album “Fall Of The Apex” dal quale ascoltiamo il primo estratto Le Jour du Cobra, brano che ha tutte le carte giuste per entrarvi nella testa e spaccarvela, con il suo groove malato e i suoi sorprendenti inserti psych.

Guy Littell – On My Own

A 4 anni di distanza dall’ultimo album “One Of Those Fine Days“, il cantautore campano Guy Littell, al secolo Gaetano di Sarno, torna con un singolo nuovo di zecca. On My Own conferma la genuinità della sua proposta cantautorale, autenticamente lo-fi, saldamente piantata nell’indie-rock di scuola Pavement, ma anche Smog, Vic Chesnutt, Sparklehorse e i Dinosaur Jr. più “morbidi”. Ci sono pochi artifizi in questo brano per nulla patinato, ma che suona vero, senza tempo e necessario.

Edna Frau – Wet Plush

Foto: Marco Parollo

Nuova band con all’interno membri di Postvorta e The Doormen, i ravennati Edna Frau fanno capolino con Wet Plush, un singolone di puro post-punk altamente orecchiabile che, soprattutto nel ritornello, riporta alla mente gli anni d’oro di Interpol e soci, ma con un bel po’ di rumore in più. Fa ben sperare per l’album di debutto “My Ego Is Bigger Than Yours“, in uscita a giugno su 22 Dicembre Records.

Blak Saagan – Ore 9: attacco al cuore dello stato

Progetto ambizioso e affascinante quello di Blak Saagan, progetto del veneziano Samuele Gottardello che il prossimo 25 giugno se ne uscirà con “Se ci fosse la luce sarebbe bellissimo“, doppio album in uscita su Maple Death Records, ovvero una ipotetica colonna sonora per un film-documentario incentrato sul rapimento di Aldo Moro. Il sound è ovviamente scuro, occulto, inquietante, frutto di un gran lavoro di ricerca e ricostruzione. Date un’occhiata e un ascolto al video del primo estratto Ore 9: attacco al cuore dello stato, che con i suoi primissimi piani e i suoi suoni lugubri vi farà accapponare la pelle.

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