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qqqøqqq – A Lustrum Before Revelations

2021 - Toten Schwan Records / È un brutto posto dove vivere / Casetta / Contemplatio
dark ambient

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Tracklist

1. R.I.H.T.M.A.
2. A Lustrum Before Revelations
3. Hypothesis


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“A Lustrum Before Revelations” è il nuovo lavoro del duo veneziano qqqøqqq (Tommaso Busatto al synth e Carlo Mantione alla chitarra) uscito per le etichette È un brutto posto dove vivere, Casetta, Contemplatio e la storica Toten Schwan Records. Nasce a quattro anni di distanza da “Burning Stones of Consciousness” e dopo uno split del 2019, “Sins And Destiny Revelations Under A Buried Sun”, con Filiz Sert (KAOSMOS). È un album dalla lunga gestazione, registrato nel 2015 e lasciato a decantare fino ad oggi. E ascoltandolo, è facile intuire il motivo per il quale ha bisogno di tempi lunghi di elaborazione. È un viaggio dentro una foresta oscura, carica di suoni umidi, affilati e densi, che si attaccano addosso e penetrano dentro.

qqqøqqq si avvalgono della ricchezza della voce diafana di Piuma, la quale accompagna in due momenti, quello iniziale in R.I.H.T.M.A. e quello conclusivo in Hypothesis, e delle percussioni di Mirko Volpe (Murmur Mori) che aggiungono una certa tribalità al sound dell’album. Qualsiasi cosa stiate facendo o stiate pensando di fare al momento dell’ascolto, “A Lustrum Before Revelations” ha il potere di inchiodarvi sulla sedia, immobilizzandovi e trascinandovi lontano, in una dimensione onirica lucida, dai toni sfumati e inquietanti.

La durata delle tracce favorisce l’ingresso graduale in uno stato quasi ipnotico caratterizzato da tre momenti. R.I.H.T.M.A. incalza, procede e conduce dove si respira ancora qualche raggio di luce, ipnotizza con il mantra ripetuto al contrario, procura ansia dalla quale, per ragioni razionali o emotive, non si può fuggire. A Lustrum Before Revelations è il momento centrale del viaggio. In quasi venti minuti i noisescapes esplorati sono tanti, nebbiosi, a tratti soffocanti. Vorrei scappare, ma no, resto a guardare quello che accade col fiato corto e con i suoni che entrano prepotentemente nel mio spazio vitale, calpestandolo e invadendolo senza scrupoli.

Hypothesis conduce gentilmente verso la fine del viaggio. I suoni tornano a dilatarsi e a farsi ancestrali, qualcosa che è dentro il patrimonio genetico sonoro ancor prima di incontrarlo. La voce di Piuma distorce il piano sonoro, altera la percezione del normale flusso temporale, guidando verso dimensioni oniriche lucide, come in un trip.  Nulla è lasciato al caso. Tutto è curato nel minimo dettaglio, anche l’inquietudine.

“A Lustrum Before Revelations” innesca una meditazione non esattamente rassicurante, come atto non intenzionale.  È una reazione chimica che continua ad interagire con la materia senziente oltre la sua durata, nella quale tutto è perfettamente bilanciato. La malinconia che sottende l’intero album, il senso di smarrimento di fronte alle profondità di se stessi e il flusso incessante dei momenti, sonori e non, che scorrono e nel quale ci si trova immersi.

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