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Iron & Wine – Tallahassee; Archive Series Volume no. 5

2021 - Sub Pop
folk / songwriting

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Tracklist

1. Why Hate The Winter
2. This Solemn Day
3. Loaning Me Secrets
4. John’s Glass Eye
5. Calm On The Valley
6. Ex-Lover Lucy Jones
7. Elizabeth
8. Show Him The Ground
9. Straight And Tall
10. Cold Town
11. Valentine


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Le nuove canzoni degli Iron & Wine in realtà risalgono al biennio 1998-99, quando Sam Beam frequentava il College of Motion Picture Arts della Florida State University e passava il tempo nel suo loft in affitto  a interrogare il silenzio per sopravvivere al frastuono del mondo. Sembra che le avesse dimenticate nella borsa della ricreazione, e a ritrovarle e dar loro una riassestata ci ha pensato EJ Holowicki, che al tempo divideva la stanza ed i sogni con Samuel Ervin Beam e suonava il basso nella prima incarnazione degli Iron & Wine.

Registrato su un quattro piste,”Tallahassee; Archive Series Volume No.5” è chiaramente paradigmatico delle idee dalle quali si sarebbe poi sviluppato il concetto di canzone d’autore alla base della prima fase del progetto Iron & Wine, dentro il quale convivono il Donovan più pastorale, la dolce tristezza di Nick Drake e la melodiosa malinconia di Simon & Garfunkel. Un cantautorato ancora da cameretta e intime confessioni, ballate da prime ombre dell’autunno, con la voce sussurrata di Sam Beam che sembra arrivare dalle nuvole e il vento che porta in dote la saggezza della musica degli Appalachi. Un suono antico ma non vecchio, che attraverso la voce di quelli come Sam Beam sopravvive rinnovandosi.

Per quanto apparentemente fragili e talvolta irrisolti, questi pezzi mostrano un’attenzione per i dettagli sorprendente, hanno già la forza e la potenza allegorica delle future gemme, e alcuni di essi avrebbe potuto arricchire più che degnamente il canzoniere di “The Creek Drank the Cradle” e “Our Endless Numbered Days “, i dischi che hanno battezzato l’estro autoriale di Sam Beam. Sono bozzetti che hanno il coraggio e l’orgoglio della  semplicità, come il ritratto domestico di Cold Town, le metafore invernali di Valentine, o Why Hate The Winter, un brano che suona come la versione agreste delle inquietudini di Elliott Smith. In This Solemn Day c’è l’ebbrezza di un’armonica corsara che attraversa una ballata gonfia di lutto e ricordi e tradisce l’ammirazione del giovane Sam per il Neil Young di “Harvest” e dintorni.

Tallahassee; Archive Series Volume No.5” è una specie di disco di formazione, un ritratto dell’artista da giovane, anche se, un pò per quella barba da predicatore, un pò per la sorprendente maturità della scrittura, per Sam Beam la giovinezza sembra essere stata l’amante di una notte. L’armonica torna su Ex-Lover Lucy Jones , una ballata da Hotel dei cuori infranti, Show Him On The Ground e Cold Town distillano grazia, vibrano di malinconia e potrebbero essere uscite dal cappotto di Leonard Cohen, e John’s Glass Eye è una carezza lunga un minuto e quaranta secondi.

Non sempre Sam Beam riesce a smarcarsi dai luoghi comuni del genere come farà poi nel bellissimo “The Shepherd’s Dog“, ma a buon ragione “Tallahassee; Archive Series Volume No.5” può considerarsi la testimonianza preziosa di un talento inconsueto. 

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