1. Beautiful World
2. Excuse
3. Analog Sentimentalism
4. White Ceiling
5. To See The Next Part Of The Dream
6. Age Of Fluctuation
7. Youth Rebellion
8. Extra Story
9. Chicken
10. I Can Feel My Heart Touching You
Per la rubrica “band fantastiche e dove trovarle” ecco a voi 파란노을 (Parannoul), progetto in bilico tra shoegaze, emo e bedroom-pop con base a Seoul, in Corea del Sud. Vi dirò di più: la mente dietro “To See The Next Part Of The Dream”, questo il titolo dell’intrigante debutto autoprodotto in questione, rimane un mistero.
Stando al profilo bandcamp della band si tratterebbe di un giovanissimo lui, cresciuto negli anni Duemila e abituato a comporre in cameretta (fin qui nulla di nuovo, si pensi a Will Toledo dei Car Seat Headrest), “sotto la media in altezza, aspetto e quant’altro”, che “non ha mai toccato una chitarra prima dei vent’anni” e con “capacità canore assolutamente terribili”. Una cosa è certa: chiunque si celi dietro questo alias deve aver consumato a morte i dischi di Ride e My Bloody Valentine, sebbene Parannoul menzioni come principali fonti di ispirazione Brave Little Abacus, Weatherday e – neanche a farlo apposta – i Car Seat Headrest, in particolare l’album “Twin Fantasy” del 2018.
Lo shoegaze di “To See The Next Part Of The Dream”, tuttavia, poco ha a che vedere con quello dei sopracitati big acts, che costruivano solidissimi walls of sound grazie a massicce attrezzature e schiere di tecnici, un’operazione tanto costosa da aver portato un’etichetta come la Creation Records di Alan McGee (periodo pre-Oasis) sulla soglia della bancarotta (mi riferisco ai 18 tecnici e alle 250000 sterline impiegate per registrare “Loveless” nel 1991). Quello di Parannoul è piuttosto uno shoegaze da camera da letto, registrato con un cavo MIDI direttamente nel portatile e mixato con le cuffiette per evitare di svegliare i genitori. Insomma, una vera attitudine (o vicessitudine) lo-fi, che farà certo innervosire gli audiofili, ma che scalderà il cuore a tutti coloro che antepongono autenticità a post-produzione.
Si parte fortissimo con Beautiful World, uno sguardo verso il cielo della copertina, tanto azzurro da far male agli occhi, ed Excuse, tra eccezionali sincopi math-rock e pugnalate di chitarra. Analog Sentimentalism ci trascina quindi sul dancefloor con un indie-rock che sembra immaginare i Grandaddy in Corea negli anni Duemila, mentre White Ceiling ci paralizza con un wall of sound da pelle d’oca, assemblato in dieci minuti esatti tra uno snooze e l’altro della sveglia. To See The Next Part Of The Dream e Age Of Fluctuation ci sorprendono invece con complicati esercizi post- e noise-rock posati su arpeggi acustici e ultramelodici, ricordandoci a tratti gli islandesi Sigur Rós. In quando a noise, aspettate invece di ascoltare le esplosioni ritmiche di Youth Rebellion, vicinissime a quelle dei Sonic Youth di “Daydream Nation” (1988), o ancora le pesanti schitarrate di Chicken, altro altissimo del disco, che sembrano uscite da “Siamese Dream” degli Smashing Pumpkins (1993).
Ogni brano di questo epico “To See The Next Part Of The Dream” è un vero e proprio esercizio catartico, con grida e monologhi che echeggiano in lontananza, nascosti da inavvicinabili perimetri di mura sonore, tanto intrappolati quanto liberatori. Un album saturo di suoni ed emozioni, come se ne sentono pochi di questi tempi, ragion per cui uno shout-out a bandcamp – vera e propria vetrina di gemme che altrimenti andrebbero perdute nei meandri dell’Internet – pare d’obbligo.
In fondo al suo profilo bandcamp Parannoul scrive: “spero ci siano altri perdenti attivi come me nel mondo”. Che dire? Personalmente ci auguriamo lo stesso.