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Zero

Zero serie tv

Scheda

ITA – 2021 – Drama
Produzione: Netflix
Prima stagione: 8 episodi, 22-29 minuti l'uno
Cast: Giuseppe Dave Seke, Haroun Fall, Beatrice Grannò, Dylan Magon, Daniele Scattolin, Madior Fall, Virginia Diop, Miguel Gobbo Diaz, Giordano De Plano


Una serie uscita da poco, e di cui fondamentalmente stanno parlando quasi tutti, i cui protagonisti sono tutti italiani di seconda generazione, nati e cresciuti a Milano.

La trama non é complessa, e si snoda sul protagonista (Omar/Zero) che, dopo essersi sentito invisibile per tutta la vita per il suo status sociale e colore della pelle, si ritrova a poterlo diventare davvero.

Purtroppo l’attenzione del pubblico e della stampa é stata finora quasi monofocale, troppo concentrata sul colore della pelle dei protagonisti e sulla grande metafora dell’invisibilitá, facendo fatica a prestare attenzione a quelli che sembrano essere dettagli di contorno, ma non dovrebbero.

Il ritmo della serie é alto, 8 episodi che corrono veloci, al punto di perdersi qualche sfumatura e creare incongruenze qui e lí, anche se lo scheletro regge sicuramente bene la prova.

I dialoghi sono il punto piú debole, sebbene supportati da buone prove attoriali, non riescono mai a risultare convincenti: sembra siano scritti senza aver mai vissuto una realtá simile, e lo si nota sicuramente da una ripulitura estrema della lingua (cinque ragazzi impegnati a difendere un quartiere e zero parolacce?) ma anche da una stereotipizzazione assurda dello slang (usare “bro” e “fra” in continuazione non fa che rendere il tutto meno credibile, se si esagera).

La verosimilaritá della storia e dell’intera avventura é un altro fulcro vacillante, cinque ragazzi che tra strette di mano e momenti di auto celebrazione fondamentalmente si impongono di affrontare il complesso sistema mafioso della speculazione edilizia milanese, quasi come fossero i Goonies alla ricerca del tesoro.

E per finire, al di lá della caratterizzazione dei personaggi principali, alla quale é prestata molta attenzione al punto che é presentata come punto di forza anche dai trailer, il contorno continua a rispecchiare un’ideologia sicuramente meno moderna: Rico, il “cattivo” tuttofare al soldo degli immobiliari viene presentato come il prototipo di delinquente cubano standard, per esempio, svelando che la visione espansa continua a traballare pericolosamente.

Una serie sicuramente coraggiosa per essere una produzione italiana, con passi da gigante su moltissimi aspetti, ed una pietra decisiva per poter iniziare a vedere prodotti che si riferiscono ad una cultura della quale sfortunatamente nessuno parla molto, ma con un’esecuzione che non soddisfa fino in fondo, soprattutto abituati come siamo alle grandi serie americane.

Tutto il resto, é spoiler.

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