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Bongzilla – Weedsconsin

2021 - Heavy Psych Sound
weed metal

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Tracklist

1.Sundae Driver 
2.Free the Weed
3.Space Rock
4.The Weedeater 
5.Earth Bong/ Smoked / Mags  
6.Gummies


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I Bongzilla tornano sedici anni dopo il loro ultimo album con “Weedsconsin”. Un album scritto dai tre membri originali di lunga data Mike “Muleboy” Makela al basso e alla voce, Jeff “Spanky” Schultz alla chitarra e Mike “Magma” Henry alla batteria.

Non potevano avere un ritorno più potente di questo.  Sono sei nuove tracce che ti travolgono e ti trasportano in un trip vorticoso, dalla voce profonda del basso e come li definiscono loro verrette contagiate dai suoni Weed-Infected.  Viaggi onirici e in mezzo all’universo garantiti. E questa non è l’unica novità prevista per il 2021, preparatevi a nuovi split e nuove uscite. Si vede che questa pandemia gli ha dato alla testa e noi ne siamo contenti! Una miscela di Crushing Stoner, Doom e Space Rock psichedelico con riff pesanti, jam che espandono la mente e ritmi martellanti mostrandosi con un sound diverso, più chiaro.

Da notare la stupefacente copertina firmata da Eli Quinn (Madison, Wisconsin) anche solo guardandola ti fa entrare nel mood.  Apre l’album Sundae Diver e parte il tour  verso una delle zone più calde dell’ade. Una hellraiser dove il basso prepotente entra e non se ne esce mai, una voce demoniaca alla Venom ti sviscera dentro le orecchie e la batteria martellante e chitarre ruggenti ed inesorabili ci accompagnano in una. Insomma, un classico tour firmato Bongzilla. Free The Weed è un inno alla loro musa ispiratrice, ti fanno inibire dai suoi fumi, mentre loro  vengono impossessati dallo Spirito della psichedelia, espresso in versione Bongzilliana, con riff potenti e spigolosi. 

Space Rock è un’epopea galattica inebriata dalla magica Marijuana. Come accompagnati nell’universo, dopo un lancio tranquillo si incontrano le prime turbolenze e anche se nel cosmo nessuno può sentire, la voce luciferina del cantante si sente benissimo e riporta inaspettatamente la calma, come a richiamare chitarra e basso partite potentemente. Weedeater un intermezzino allucinato per preparaci a Earth Bong, Smoked, Mags Bags quindici, anzi più di quindici stralunati, travolgenti e assolutamente Weed Infected minuti. Sembra quasi avessero ripreso i movimenti di un Cthulhu strafumato e un po’ malinconico. Però sempre sul pezzo soprattutto l’assolino di batteria finale che ci conduce alla più robotica Gummies.

Ultima canzone che conclude questo trip incredibile. Praticamente come se si fosse ad un sabba di streghe e amici di Ozzy Osbourne  nel quale risatine malefiche accompagnano il basso e la chitarra diventati molto più doom e stoner rispetto al resto dell’album. Sapete già come prepararvi per ascoltare questo nuovo ritorno dei Bongzilla, attendo solo il loro prossimo split per vederli dal vivo e ondeggiare assieme a loro.

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