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Storefront Church – As We Pass

2021 - Sargent House
songwriting

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Tracklist

1. After The Alphabets
2. Lying To Actors
3. Asphalt Dog
4. Total Stranger
5. Us Against Us
6. Faction From Under The Grove
7. The Beach
8. Smile-Shaped Scar
9. Let's Leave
10. The Gift


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Si può dire che il cantautorato, mistico genere, sia in crisi? Sì, e lo si può fare in quanto se a muoversi non sono i “vecchi” tutto langue sulle solite frequenze e senza vibrazioni dell’aorta, i dischi sono tutti uno simile all’altro e non si salta un battito nemmeno a sperarci. Lo si può dire, sì, ma non di Lukas Frank, anzi, di Storefront Church.

Nasce batterista, Lukas, di L.A., amico d’infanzia di Phoebe Bridgers (lo si ritrova a offrire l’ugola nel suo acclamato “Punisher” e più indietro su Shame prodotti da T Bone Burnett, uno a caso proprio), che ha 26 anni, quindi giovane pure lui e dalle foto si vede, per il resto si sa poco, ma non importa, ciò che conta è quello che scrive e come. Roba da lasciarci giù un pezzo d’anima, che potrebbe far scuola di questo passo, finalmente oserei dire, che di aria fresca qui c’era bisogno, con ‘sto odore di chiuso e muffa.

Voce di cristallo, chitarra scintillante, penna che ferisce, idee da vendere. Impara la lezione dai nomi sacri, io ci sento Kozelek, Elverum e quel tocco di sacralità tanto caro ai Buckley, ma copiare non copia, li fa tutti suoi integrandoli nel suo modo di essere e scrivere, che spesso coincidono. Più “As We Pass” gira, più mi è difficile immaginarlo in California, piuttosto in qualche posto sperduto nel Midwest a scrivere le sue canzoni d’amore struggenti, racconti che lasciano appesi fuori dalla finestra a vedere il mondo restare immobile e sanguinante. Lo si fa a testa all’ingiù, lo si fa con il groppo in gola, ed è tutto bellissimo.

Un album di aperture e cieli neri che si rischiarano, ballate per piano e archi come The Gift forti di grandeur operistica a stelle e strisce si sarebbe detto “perfetta per una pellicola di spessore”, e invece finisce in una serie TV (The Queen’s Gambit), che oggi va così, delicatessen che profumano di jazz e bluegrass, tipo Lambchop, perché no, a far nascere The Beach e Us Against Us. Poi giù, nell’oscurità con After The Alphabets fianco a fianco con Cole Smith dei DIIV, con l’elettricità a integrare il legno e le corde, la batteria che si trascina dolorosa lasciando ferite lungo il corpo, un canto che pare non finir mai, come nella sospesa Asphalt Dog, con tocchi d’Albione che non t’aspetti, come non puoi attenderti il pezzo duro, rovesciamento del disco rock classico, con una ballata e il resto sberle, ma Faction From Under The Grove paga dazio a Josh Homme e Ty Segall, ed eccoci nel deserto, ora sì che sento la California rombare tra le nuvole cariche di tuoni fuzz e pioggia acida. Un colpo da maestro.

Sapete cosa? “As We Pass” è un disco d’esordio. Ecco, leggetelo con tutto lo stupore del caso, perché, dai, come si fa ad essere già così avanti? A quanto pare si può. Prendete nota, songwriter di tutto il mondo, che la lezione di Storefront Church è di quelle che rischiano di non ripetersi tanto spesso.

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