Memento Mori

Massimo Troisi, nella fortunata pellicola girata al fianco di Benigni “Non ci resta che piangere” (1984), rispondeva con un laconico <<me lo segno!>> all’esortazione latina memento mori.

Qualche lustro dopo, Stella Azzini, friulana attualmente di stanza a Londra, riprende la locuzione per farne il titolo del suo romanzo d’esordio, pubblicato da Lis Aganis Publishing House.

Il suo è un romanzo di formazione che attinge a piene mani al  vissuto personale dell’autrice pur senza essere squisitamente autobiografico; Declan Connelly rappresenta l’incontro tra diverse culture avendo un papà irlandese e una mamma italiana, una zia strega e una maledizione familiare che pende sul suo capo, essendo lui un primogenito. La definizione che il mercato editoriale dà di un romanzo come “Memento Mori” è paranormal romance, poiché il plot è incentrato sulla passione per la fotografia e i cimiteri di questo ragazzino strambo, dotato di poteri paranormali, il quale è costretto a seguire un percorso di iniziazione per comprendere quello che succede fuori e dentro di lui.

La gestione di un’adolescenza funestata da apparizioni soprannaturali lo porterà sull’orlo dell’abisso dell’autodistruzione fino all’incontro con Hope, una ragazza from a family of means, molto diversa da lui e irresistibilmente attratta da Declan lo strambo. La musicali accompagna nel loro percorso comune e gli horror movies li uniscono: Foo Fighters, Andy Black, i Rush, i Sixx: A.M. solo per citarne alcuni. Ogni capitolo del libro chiude sulla musica, autore e brano, per invogliare all’ascolto anche il lettore meno appassionato del genere. E questo intrigante tappeto di note che entrano fisicamente nella pagina, funziona, a dire il vero, ad opinione di chi scrive.

La presenza –e anche la costanza- di Hope nella vita di Declan sarà la chiave di risoluzione del mistero che avvolge questo ragazzo e il tatuaggio memento mori si trasformerà in un promemoria positivo: memento vivere, ricordati di vivere!

In buona sostanza, è un’ottima prova d’esordio questo romanzo, in cui il nucleo della vicenda è ben piantato sulle spalle di un ragazzo- che diventerà uomo passando per indicibili sofferenze- e lo Spannung è lasciato tra le mani dell’Eterno Femminino attraverso una serie di figure femminili come Francesca, Ana, Vera e, soprattutto, Hope con il suo coraggio, con la sua testardaggine, con il suo miracoloso intuito.