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Van Morrison – Latest Record Project Vol. 1

2021 - Exile / BMG
songwriting

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Tracklist

Disco 1
1. Latest Record Project
2. Where Have All The Rebels Gone?
3. Psychoanalysts' Ball
4. No Good Deed Goes Unpunished
5. Tried to Do The Right Thing
6. The Long Con
7. Thank God For The Blues
8. Big Lie
9. A Few Bars Early
10. It Hurts Me Too
11. Only a Song
12. Diabolic Pressure
13. Deadbeat Saturday Night
14. Blue Funk
Disco 2
1. Double Agent
2. Double Bind
3. Love Should Come With A Warning
4. Breaking The Spell
5. Up County Down
6. Duper's Delight
7. My Time After A While
8. He's Not the Kingpin
9. Mistaken Identity
10. Stop Bitching, Do Something
11. Western Man
12. They Own The Media
13. Why Are You On Facebook?
14. Jealousy


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Quarantadue dischi, oltre cinquecento canzoni scritte, settantacinque anni – portati splendidamente – di cui quasi sessanta passati a comporre musica. Basterebbero i freddi numeri per spiegare la grandezza di Van Morrison. Sul piano musicale, poetico e, perché no, culturale, Van è uno degli artisti che meglio incarna la rottura degli schemi: lui, irlandese di Belfast e così legato alla tradizione celtica, che cerca forme espressive sospese tra la black music e il jazz. 

Nella sua sterminata carriera, Van ha sempre rifiutato di diventare il classico prodotto che si vende da solo. Cerca di stare sempre sul pezzo, di sparigliare le carte, di dare ogni volta un’immagine diversa di sé e della sua musica. Non è da meno in occasione dell’uscita di “Latest Record Project Vol. 1”, un doppio album di 28 tracce la cui recensione deve necessariamente partire dalla spiegazione del titolo. Latest Record Project, ci tiene a chiarire l’autore, è l’ultimo lavoro di cui è prevista la pubblicazione nel 2021; il buon Van ha poi aggiunto che trattasi di primo volume in quanto c’è materiale per l’uscita almeno di un secondo lavoro. 

La lunghezza del disco è dovuta, ovviamente, all’isolamento forzato, un periodo che già di suo arrivava a margine di un 2019 che fungeva da anno sabbatico, dopo il trittico uscito nei 12 mesi precedenti composto da “Roll With The Punches”, “Versatile” e “You’re Driving Me Crazy” (insieme a Joey De Francesco). “Latest Record Project” portava con sé molta curiosità in quanto frutto dell’isolamento, dal momento che proprio durante la chiusura dell’anno scorso il redivivo Van si era reso protagonista di dichiarazioni eufemisticamente contrarie al divieto imposto ai concerti, con contorni che in modo nemmeno troppo velato mettevano in dubbio l’esistenza del virus.

Nulla di tutto ciò, o quasi. L’esperimento messo in atto è stato creare un connubio tra un genere musicale classico e senza tempo e temi d’attualità. Si parla, ad esempio, di uso dei social network in Why Are You On Facebook, di sana incazzatura per le varie restrizioni in Breaking The Spell, di malcelato cospirazionismo in Big Lie. Ma ci sono anche temi per così dire romantici, come in Thank God For The Blues e Duper’s Delight.

Dal punto di vista musicale, Van riscopre le passioni di sempre. Si va dalla sua personale visione dell’r&b (Where Have All The Rebels Gone) alla lunga sfilza di brani blues (ad esempio Deadbeat Saturday Night), passando per il soul (He’s Not The Kingpin) e lo swing (Tried To Do The Right Thing). 

Il disco, come da tradizione morrisoniana, è musicalmente scintillante. Il piano, il contrabbasso, l’hammond, le spazzole sulle pelli, i coretti di accompagnamento: tutto è amalgamato alla perfezione ed è quasi sorprendente trovare un livello così alto in un disco tanto lungo e articolato. Tuttavia, “Latest Record Project” – almeno questo primo volume – risente di due aspetti negativi abbastanza importanti.

Il primo è che le 28 tracce sono eccessivamente imperniate sul lockdown e le sue conseguenze, tra cui la legittima rabbia per la sospensione della musica dal vivo. Il secondo è un corollario del precedente: allungare così tanto il brodo sortisce l’effetto di annacquare il messaggio, di conseguenza una protesta teoricamente giusta perde inevitabilmente forza.

Detto ciò, nulla di “Latest Record Project Vol. 1” intacca il mito di Van Morrison, e se un passaggio va a vuoto non resta che attendere quello successivo. Long life, Sir Van!

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