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PS5 – Unconscious Collective

2021 - Hyperjazz Records
jazz

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Tracklist

1. Transe Napolitaine
2. Babalawo
3. Amigdala
4. Suluk
5. Makeda
6. (Don't Step On The) Mome Raths
7. Sempre dodici
8. Idris


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È uscito il 21 maggio sulle piattaforme digitali Spotify/iTunes/Deezer/Apple Music il disco d’esordio del collettivo jazz PS5 dal titolo “Unconscious Collective” per la label Hyperjazz Records. Anticipato dal singolo e dal video di Transe Napolitaine, curato da Sabrina Cirillo, “Unconscious Collective” si presenta fin dal primo ascolto come un disco talentuoso ed ipnotico, con un gruppo di musicisti, capeggiati dal sax di Pietro Santangelo (vedi Slivovitz), capace di sintetizzare mondi culture e sonorità transitando – talvolta fondendosi e realizzando con essa uno strano sincretismo- per il luogo fisico Napoli. 

La tracklist è un viaggio che tocca le sponde del Mediterraneo e quelle dell’Oceano Atlantico, tra voci dalle radici afro beat e ritmi sudamericani. Il sax (anzi i sassofoni, visto che accanto a Pietrangeli gioca la sua partita basata sulle molte improvvisazioni anche il sax baritono e contralto di Giuseppe Giroffi) si impone a mo’ di filo conduttore, paragonabile ad un parlato precipitevole e imprevedibile, che tira il fiato di tanto in tanto e si fa sussurro, per lasciare il posto al ritmo incessante delle percussioni di Paolo Bianconcini e alla batteria di Salvatore Rainone. Il basso di Vincenzo Lamagna dà corpo e spessore all’eco delle grida sommesse di un’Africa meno lontana di quanto pensiamo (come in Babalawo, termine che indica lo stregone più potente della religione Yoruba).

Il canto ripetitivo, quasi ossessivo degli strumenti ha lo scopo di riportare alla luce ricordi stratificati e sentimenti nascosti come nella track Amigdala. Lo stato di trance è progressivo, è una lenta discesa nel ventre profondo di Napoli, città che accoglie, introietta e tutto preserva per restituirlo purificato e rinnovato nel suo senso originario ai fruitori di passaggio nella Vita, come accade nel brano Suluk. Java e l’Etiopia, il Sufismo e Cuba fanno di questo primo lavoro discografico dei PS5 un disco dalle molteplici letture.

All’ascoltatore la sfida di non fermarsi alle porte del regno di Saba ma di proseguire il cammino, ponendo attenzione a non calpestare i fiori. 

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