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Paperoga – Santa

2021 - Subsound Records
shitcore

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Tracklist

1. I Got $kill$
2. Arab stellina
3. Ear Cleaning #1
4. Solero 3000
5. Cristo
6. Farmhouse Russian Fuck
7. Ear Cleaning #2
8.  Agnello marinaretto imbizzarrito


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Dove eravamo rimasti con i Paperoga, nel 2016? Ah, sì, di “Te Amo” dicevo che “Non sai più come sei conciato, dove sei girato, se stavi cagando o mangiando, diventa tutto ininfluente. Se ti capita di confondere le due cose non farne poi tanto una tragedia, a volte la ‘merda’ è davvero buona”. Sottoscrivo e ribadisco, parola per parola, lettera per lettera, pure gli spazi, i buchi, tutto.

Non si riesce a star dietro ai Paperoga, che evidentemente vivono nella stessa stralunata dimensione della loro controparte a fumetti, la rendono reale, tirano su una gabbia e ci lanciano dentro un branco di scimmie sbiellate, evocano locuste che escono a sciami da bocca e strumenti, piazzano mille cariche di dinamite laddove nessuno si oserebbe di metterle, fanno un macello vero, che cazzo di macello è “Santa”. Mettetelo su a volume rigorosamente criminale e i vicini non faranno in tempo a chiamare gli sbirri, detonando ben prima.

Il rumore si inerpica su per il condotto uditivo e incenerisce il sistema nervoso, via, a che serve? Ecco che l’umanità e la melodia saltano per aria in un botto multicolore e sulle pareti ecco gli schizzi di merda, cervello spiattellato. Sì, sì, si potrebbe pur dire che questi due (è che sembrano duecento, semmai) sono figli della Load, dei Lightning Bolt, The Locust, Curse Of The Golden Vampire e non si sbaglierebbe, ma c’è tutto un loro mondo, una realtà fatta di suoni stremanti, disperati, prendi I Got $kill$, Arab stellina e Cristo (che è l’esclamazione precisa precisa per quando il disco si fermerà e vi ritroverete a metterlo su) e già ti pieghi schiacciato da tonnellate di grind atonale, musica cancellata con una riga tirata con violenza, stasi elettroniche e trapanate incontrollabili, via, un appoggio pesantissimo, colpo nel punto di pressione stile Kenshiro ammorbato di anfe ed ecco qua Farmhouse Russian Fuck e Agnello marinaretto imbizzarrito, piombo puro a pioggia, rallentamenti feroci, pestoni in faccia che nemmeno i due Ear Cleaner, brani di decompressione incentrati su melodie (sìsì) vocali che si intrecciano, possono mitigare, qui non c’è pace, e chi cazzo la vuole, dopotutto?

Che manate, diomio, che manate.

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