Psicoanalisi – Neurovisione

La band abruzzese Psicoanalisi torna sulle scene con un nuovo incendiario album. Dopo il successo del precedente “Lobotomia” del 2018, il trio nato a Pescara durante il periodo complicato di fermo lavora con grande carisma a un disco personale, carico di adrenalina e ottime aspettative sul genere punk old school.

Sotto la ritmica martellante delle chitarre di Pieffe si incastra una linea vocale ruvida del frontman Jean, impreziosita dai testi di protesta che narrano tematiche attuali e delicate. Per chiudere, il basso corposo si sposa alla perfezione sopra i passaggi deliranti del batterista Simone, che si scatena nel vortice graffiante delle strutture, molto godibili e originali. Il risultato è “Neurovisione” prodotto per l’etichetta Volcano Records & Promotion con base a Napoli, che con una cura precisa ed attenta crea una produzione orecchiabile e divertente.

L’album viene anticipato da tre singoli diversi e particolari tra loro: Australia, Pescara-Londra e l’ultimo Perplimermi. La produzione nei videoclip viene affidata al videomaker pescarese Valerio Friello, con un grande risultato visionario. Nelle sonorità invece troviamo tutto il mondo energico del trio, che spazia tra diversi generi musicali, dando libero sfogo alle distorsioni fresche e lineari fino alle vibrazioni più oscure. Il tutto avvolto da una linea vocale rauca e carica di significato. I ragazzi non trovano freni sulle composizioni, toccando tutte le influenze culturali del panorama indie rock.

Ma andiamo ad analizzare meglio il resto di quest’opera: il tempo aggressivo di Kryptonite spinge il sound verso qualcosa di commerciale, che scorre in modo prezioso sul testo magnetico. Il brano è un omaggio al celebre supereroe, che si materializza nelle nostre vite immerse nel caos. Segue Analisi, un brano sensibile con un tiro lento e stupendo. Sul bridge la voce colora emozioni che marchiano la pelle, infine il groove di fondo accelera il tempo sul synth spaziale e una rabbia nascosta esplode nel finale.

In Che Figo notiamo il primo cambio di sonorità del disco: la chitarra danza su un arpeggio allegro, quasi ska e il ritornello contagioso completa il brano su un’atmosfera spensierata. In Donna con le palle tornano invece le sfuriate spedite e l’adrenalina ricercata, che poi si calma sul cambio reggae, senza perdere il mood iniziale duro e suggestivo. Fegato Under Pressure è uno dei brani più riusciti di questo lavoro, soprattutto per lo studio attento e il susseguirsi di cambi irregolari e preziosi. Nel ritornello si aggiunge la linea vocale del chitarrista Pieffe, che cambia melodia al pezzo in modo incantevole e si sposa alla perfezione con la violenza canora di Jean.

Verso la chiusura, ci soffermiamo su una traccia veloce e diretta. Ambra tocca uno stile vintage che avvicina a band storiche del mondo punk rock, come Nofx e Lagwagon. Lo stesso timbro viene affrontato in Candida: anche in questa occasione il testo spinto innalza il valore del brano. Chiudiamo con una suite dolce e unica nel percorso degli Psicoanalisi. Per la prima volta in Lumaca ascoltiamo tutta la personalità del gruppo che si culla su un ambiente maturo e dipinge parabole infinite.

Gli Psicoanalisi confermano la loro grande passione musicale con un disco importante suonato a volumi incredibili. Il loro viaggio inedito si tinge di idee innovative con diversi spunti originali.