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A Place To Bury Strangers – Hologram

2021 - DedStrange Records
shoegaze / post-punk

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Tracklist

1. End of the Night
2. I Might Have
3. Playing the Part
4. In My Hive
5. I Need You


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Con l’inizio del 2021 la band americana A Place To Bury Strangers segna un nuovo cambio di formazione: allo storico frontman e fondatore Oliver Ackerman (voce e chitarra) si uniscono i due nuovi membri John Fedowitz (basso) e Sandra Fedowitz (batteria) che sono una coppia anche nella vita e insieme portano avanti il progetto sperimentale sinfonico Ceremony East Coast. Il sound degli APTBS nasce a New York sotto un’aura futuristica colma di vibrazioni, immersi in paesaggi distopici sul genere portante, lo shoegaze a tinte post punk che li ha fin qui caratterizzati.

Con questa nuova fase, tornano sulle scene con un nuovo mini Ep. “Hologram”, che si presenta come la prima uscita per la nuova etichetta DedStrange Records è il seguito del loro quinto album “Pinned” datato 2018. In questa nuova opera si torna alle origini più grezze e macchinose, dove i passaggi sconvolgenti e il mondo caotico prendono forma negli angoli più oscuri della nostra mente. Le composizioni affrontano la cruda realtà e il decadimento fisico e mentale, ricordano le amicizie perse, le paure e i momenti difficili da affrontare. Il tutto riflette sui giorni che stiamo vivendo e su questa realtà surreale che ci toglie il respiro.

Con l’apertura cosmica di End Of The Night si innalza un vortice elettronico da brividi impreziosito dal tempo ritmato e preciso della drum machine. La linea vocale sporca e amplificata avanza in modo disturbante insieme al riff graffiante e acido della chitarra, lanciando emozioni spaziali su un ritornello godibile. Un brano sensibile che rispecchia il viaggio infinito della band. Segue I Might Have con la sua sfuriata iniziale stile White Stripes del primo periodo: la tematica del brano si colora di luce soffusa sulla base di un riff energico e martellante. La distorsione, infine, fa un lavoro enorme e si incastra alla voce in modo delirante fino al noise corposo che chiude la traccia.

Playing The Part invece accende la luce su un tiro post punk d’avanguardia. La struttura del brano si presenta dolce e dormiente dando vita ad una composizione magnetica, che ci porta dentro un luogo misterioso ed oscuro. Uno dei brani migliori per questo piccolo lavoro, in cui è da tenere d’occhio anche il delay asimmetrico della chitarra che dipinge una sensazione curata e originale. Prima di chiudere con In My Hive torniamo alle ritmiche ruvide e ipnotiche: qui si percepisce lo shoegaze martellante che danza su un paesaggio quasi new wave e le chitarre dissonanti si lasciano trasportare da un sussulto rumoroso e complesso. Un brano lungo, ben strutturato che lascia segnali importanti e un gusto sonoro pazzesco. Chiudiamo con I Need You dove un basso danzante e prezioso si prende la scena sopra le parabole sognanti che prendono vita toccando un’anima sensibile e innocente. Una degna chiusura dolce e struggente.

Hologram” è un lavoro carico di sentimenti ricercati. Lungo lo scorrere delle cinque tracce che lo compongono, tutte diverse tra loro, nasce uno spaccato definitivo di una società colpita duramente da un mostro invisibile, ma che nonostante tutto cerca di rimanere a galla. Gli A Place to Bury Strangers lasciano il segno con un’opera unica e di notevole fattura, che ci guida come un faro lontani dall’oscurità.

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