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Torres – Thirstier

2021 - Merge Records
art pop

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Tracklist

1. Are You Sleepwalking?
2. Don’t Go Putting Wishes In My Head
3. Constant Tomorrowland
4. Drive Me
5. Big Leap
6. Hug From A Dinosaur
7. Thirstier
8. Kiss The Corners
9. Hand In The Hair
10. Keep The Devil Out


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“I love the idea that intensity can actually be something life-saving or something joyous”. Mackenzie Scott si dichiara fuori dalla post-plague society e più assetata di familiarità col pubblico.

“Thirstier” è il suo quinto album prodotto dalla Merge Records. Realizzato durante l’autunno pandemico del 2020, contiene dieci tracce di art pop pregno di fantasia e desideri inappagabili. Appena un anno dopo la pubblicazione di “Silver Tongue”, Torres lascia scoperto il lato emotivo e spaziale della mente, profondamente rafforzato durante quelle settimane di confronto forzato con noi stessi. Torres (ovvero Mackenzie Scott) ha registrato “Thirstier” nei Middle Farm Studios del Devon, in co-produzione con Rob Ellis e Peter Miles

Il DIY video per Don’t Go Putting Wishes In My Head è stato girato da Mackenzie e la sua compagna tra le mura del loro appartamento. Scene di vita quotidiana si susseguono sullo schermo, mentre un rock da blow up incalza in sottofondo. La semplicità si traduce in serenità, la chitarra in uno strumento da happening sonoro in cucina. Le dilatazioni vocali di Torres si adagiano su riff accomodanti e incisivi. Un brano confezionato ad hoc, in onore del rock più populistico. Big Leap, un grande salto nel cunicolo dell’empatia. Emozionale, lacrimevole e viscerale, la ballad è una narrazione sulle connessioni irrealizzabili, sugli amori che esisterebbero davvero solo in un’altra dimensione. Il pizzicato di corde, lieve e sincero, si lascia accompagnare da una batteria imperante, mentre il canto di Mackenzie langue e confessa la sua amara sconfitta. 

Hug From A Dinosaur, abbracciare il rettile che è in noi. Psichedelica e policromatica, la traccia aggressiva si scioglie tra tinte rinascimentali. Chitarra e batteria sono unite in un sound garage rock, glorificante le female good vibes. Una blossom violacea avvolge la sagoma erotica di Torres che sovrasta il caos circostante. “She is hungry, she is thirsty…No time to spare so I’m gonna bring her some“. Thirstier, quattro minuti di disarmante brillio. Golden and naked, la Scott si immerge in un acquitrino palustre da reborn. L‘anatema sacrificale d’amore si copre di un drappo rosso trasparente. “Baby, keep me in your fantasies… sometimes I’m afraid that you still run but you’ll never want another love as long as you live“. 

Le radici di Mackenzie Scott sono riscontrabili nei legami genealogici e in particolare in quello con un suo lontano nonno, da cui ha preso il nome di Torres. L’evoluzione musicale della songwriter americana è un innesto ideale in costante mutamento. Nei primordi della sua produzione troviamo un’iconica volontà emulativa del rock al femminile, inteso alla stregua di Patti Smith. Successivamente Mackenzie ha focalizzato il sound su una ricerca più accurata di suoni sperimentali, tra l’elettronica e l’introspezione vocale, facendo abituare lentamente l’audience ad uno stile personale. 

L’evoluzione artistica di Torres è soprattutto l’immagine speculare di un cammino introspettivo decisamente femminile, fatto di indipendenza discografica e di personalità votata al trasformismo. Senza sfociare mai in uno stucchevole istrionismo. 

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