Quanti brani ogni giorno, ogni settimana, ogni mese vengono pubblicati, ascoltati distrattamente e poi finiscono sepolti sotto un mare di altre uscite, a sgomitare per emergere e troppe volte divorati da pesci più grossi e più importanti? Questa è una delle tante domande esistenziali che ci poniamo ogni giorno in redazione, e a cui dopo alcuni tentennamenti e tentativi falliti abbiamo cercato di formulare una risposta.
Hidden Tracks vi accompagnerà periodicamente con i nostri brevi consigli riguardanti alcuni brani pubblicati in queste settimane e che riteniamo interessanti. Progetti da tenere d’occhio, di cui forse sentirete parlare nei prossimi tempi, provenienti in tutti i casi da quell’universo sommerso che più ci sta a cuore e che pensiamo sia giusto e stimolante seguire dal principio. In poche parole, la musica di cui non tutti parlano.
A neanche un anno dal disco d’esordio “Estinzione 666“, il cantautore e fumettista pesarese sgancia il bis con questo doppio singolo che accompagna l’uscita della sua prima omonima graphic novel, uscita a giugno su Edizioni BD. Sempre interessante e particolare l’abbinamento tra musica e tavole, stavolta il songwriting di Brualdi si fa più scuro, malinconico, emotivo. Stagione è un mantra psichedelico che ripercorre quella tipica amarezza dell’estate che ci prende mentre ce la vediamo sfuggire da sotto le mani. Bella anche la b-sides Sassi e maree.
Scoperto nientemeno che dal compianto John Prine – che ha coprodotto il suo album di debutto “Caught It From The Rye” (2018) – Tré Burt è un cantautore californiano pronto a tornare in scena alla fine del prossimo mese con il nuovo album “You, Yeah, You“. Le sue sono ballate pop-folk dai toni caldi e tradizionali, tra il songwriting fuori dai limiti del tempo di Prine e Bob Dylan e quello più moderno del primissimo Bon Iver. Due i singoli pubblicati in anteprima: quello che trovate qui di seguito, intitolato Sweet Misery, mette bene in mostra tutte le carte di un artista pronto a entrare di prepotenza in una scena musicale che non muore mai.
Si preannuncia interessantissima questa nuova uscita di Prophecy Productions, una garanzia assoluta da queste parti. “Ash Of The Womb“, disponibile dal prossimo 15 ottobre, è il secondo album degli Illudium, progetto californiano guidato dalla cantante e chitarrista Shantel Amundson. Le coordinate sono quelle di un dreamgaze scurissimo ed evocativo che mischia in maniera molto efficace sonorità post-metal à la Isis a melodie vocali ipnotiche che riportano nientemeno che a Kate Bush. Provare per credere nel video, molto suggestivo, del primo estratto Soma Sema.
Dietro al nome Stromboli si cela Nico Pasquini, già bassista degli His Clancyness, e racchiude un mondo fatto di rumore, un rumore che sta appena sotto il pelo dell’acqua. Sono torbidi i flutti di Odd Scenario, brano che anticipa l’uscita del suo nuovo EP (in autunno per Dephts Records), cosparsi di elettricità che sembra voler esplodere da un momento all’altro ma che non lo fa mai, restando lì appesa, latente, in una spianata che ribolle ambient a grana grossa.
Stringe il cuore e fa male ascoltare la title track del nuovo EP dei La Grazia Obliqua, in uscita tra pochi giorni per Toten Schwan. Oltre si espande nel buio della poesia, la chiamano alchimia, loro, e hanno ragione, perché l’unione delle parti che confluiscono nel brano rendono l’idea di come darkwave, post punk e poetica si librino in aria lasciando comunque inchiodati a terra. A completare il quadro le sapienti mani sul banco mix di Cristiano Santini dei Disciplinatha/Dish Is Nein.
Dal 2009 Lidio Chericoni, o meglio Shiva Bakta, semina in giro per la sua discografia sapienza melodica e idee in egual misura e con egual bravura. Sembra voler continuare così e lo si nota subito ascoltando I See You, brano che anticipa l’uscita del suo nuovo album che vedrà la luce a fine anno per Noja Recordings, un pezzo che di lineare ha ben poco, se non l’idea che il tempo possa ripiegarsi su se stesso riportandoci negli anni ’70, spaziando su scenari “balneari” e amori stinti, in un corposo utilizzo dell’elettricità come soffio delicato che integra il sentimento allo sfondo su cui si delinea la storia.