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Turnstile – Glow On

2021 - Roadrunner Records
hardcore / punk / crossover

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Tracklist

1. Mystery
2. Blackout
3. Don’t Play
4. Underwater Boi
5. Holiday
6. Humanoid / Shake It Up
7. Endless
8. Fly Again
9. Alien Love Call
10. Wild Wrld
11. Dance-Off
12. New Heart Design
13. T.L.C. (Turnstile Love Connection)
14. No Surprise
15. Lonley Dezires


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Sembra arrivato il momento delle conferme in casa Turnstile. “Glow On”, il loro terzo album, ha tutte le carte in regola per conquistare i cuori dei cultori dell’hardcore punk nella sua forma più fluida, mutante e contaminata. In termini di pura innovazione sonora, siamo di fronte a un considerevole passo in avanti che potrebbe persino avere un peso nelle future evoluzioni del genere.

Un’esagerazione? Può darsi. I recenti successi commerciali e il clamore suscitato dal precedente Time & Space hanno però dato enorme slancio alla carriera del quintetto di Baltimora che, dopo aver meritatamente raggiunto lo status di next big thing, si appresta a esplodere da un momento all’altro. Le quindici tracce di questo nuovo disco targato Roadrunner sono le micce di una bomba intelligente che squarcia i cliché dell’alternative rock più energico e chiassoso – ideale per il pogo – e li sostituisce con idee e intuizioni a tratti coraggiose, a tratti addirittura rivoluzionarie.

Rispetto al passato, la musica dei Turnstile suona leggermente più pop: immediata, accessibile e, perché no, anche radio-friendly. Eppure, per quanto strano possa sembrare, non si cede a compromessi. Il tentativo di raggiungere una fetta di pubblico più larga non passa per semplificazioni o, ancor peggio, banalizzazioni del sound di partenza, figlio di un hardcore melodico anni ’90 con striature crossover/nu metal.

Semmai accade l’esatto opposto: la band di Brendan Yates modifica il proprio DNA per rendersi più elastica e moderna – con l’introduzione di elementi assolutamente inconsueti per il genere che, di volta in volta, viene arricchito da sapori elettronici (T.L.C. (Turnstile Love Connection), Mystery, No Surprise), ombre post-punk (Underwater Boi, Alien Love Call, New Heart Design) e, tanto per non farsi mancare niente, ritmi latini a metà strada tra pista da ballo e headbanging (Don’t Play).

La presenza a più riprese di Dev Hynes (aka Blood Orange) nelle vesti di ospite di lusso regala alle canzoni di “Glow On” un briciolo di quella brillantezza che solitamente appartiene all’R&B. Ma è pura apparenza: i Turnstile, nonostante la voglia matta di sperimentare e la prodigiosa crescita, non rinunciano in alcun modo ai riff, al groove, ai cori da ubriaconi, alle pelli pestate a sangue e alla violenza tipici dell’hardcore. La grandezza di questo album è tutta qui: spingersi oltre i limiti senza mai perdere di vista le proprie radici.

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