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Popforzombie – Cose Piccole

2021 - VRec
alt-pop / songwriting

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Tracklist

1. Canzone inutile (feat. Andrea Chimenti)
2. I codici degli uomini
3. La mia anima e il tuo corpo (feat. Davide Tosches)
4. Reitia
5. Canzone sciocca (feat. Tommaso Cerasuolo)
6. Paglia (feat. Leonardo Laviano)
7. 400 P.P.M. (feat. Flavio Ferri)
8. Outis (feat. Cosimo Malorgio)
9. Magia
10. I santi


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Nel breve volgere di quattro anni, la carriera dei torinesi Popforzombie ha assunto diverse sembianze. Un pop-rock a tinte post punk, poi canzone d’autore, sempre accenti molto marcati, infine songwriting classico, a trazione acustica. Dopo l’esordio omonimo, datato 2017, l’anno scorso erano usciti con un EP in 4 tracce. Ma proprio durante il primo lock down, rigorosamente senza vedersi, hanno lavorato all’incisione di “Cose Piccole”.

È tutto fatto in casa. I due chitarristi Michele Battaggia Bozzi e Fausto Belardinelli si occupano anche di testi, musica e produzione. Alla voce c’è Paolo Passera Poli, al basso Davide Costa e alla batteria Roberto Zaffaroni. Per l’occasione, tuttavia, i cinque si sono fatti aiutare da diversi amici, in grado di arricchire soprattutto la parte vocale dei dieci pezzi che compongono il disco.

L’inizio propone una doppietta di ballad: Canzone inutile e I codici degli uomini offrono disincantati ragionamenti sui tanti significati della vita. La starting track, in particolare, è impreziosita dalla vocalità profonda di Andrea Chimenti, storica voce dei Moda, dominatori della scena new wave fiorentina anni ’80. Dalla vita all’amore, La mia anima e il tuo corpo alterna un dolce arpeggio di chitarra a fasi di crescente pathos: qui la guest star è il cantautore Davide Tosches.

C’è spazio anche per un po’ di amarcord tra Dalla, De Andrè e De Gregori in Reitia e nella conclusiva I santi. La vetta più alta del disco è probabilmente Canzone sciocca, dove Poli duetta con Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione tra richiami folk di provenienza nordica e interessanti innesti elettronici. E’ tempo quindi di Paglia, insieme a Leonardo Laviano (Lastanzadigreta), che racconta dei piccoli equilibri da trovare ogni giorno, tra fine del mondo e fine mese. Flavio Ferri dei Delta V accompagna invece narrazioni rassegnate sui temi della guerra e dell’inquinamento in 400 P.P.M.

Non mancano i riferimenti alla pandemia, trattati puntualmente e prima della conclusione in Outis (insieme a Cosimo Malorgio degli Assist) e Magia. Vuoi anche per il momento in cui sono stati scritti i pezzi, si parla immancabilmente di un pre e un post pandemia, con un futuro tutto da immaginare.

In definitiva, dagli esordi sembra passata molta acqua sotto i ponti. La buona notizia è che la maturazione cantautorale a tinte acustiche convince molto di più rispetto all’energia dei primi passi della band. Dal punto di vista del racconto, le “Cose Piccole” si aggregano e pian piano formano un’intera esistenza. Nei fatti, il disco è esistenziale: arriva a parlare anche dei massimi sistemi, ma sminuzzando il discorso in particelle elementari.  

La scelta di talune voci “d’appoggio” risulta molto azzeccata, perchè i toni bassi e caldi fanno da efficace contraltare al timbro acuto di Poli. Tuttavia, non tutto riesce alla perfezione, alcuni testi e qualche passaggio musicale risultano un po’ ingenui all’ascolto o semplicemente possono essere arricchiti dal punto di vista delle sonorità. Ma la strada intrapresa dà l’impressione di essere quella giusta: è questa la dimensione più credibile dei Popforzombie.

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