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PLUHM – Ambienti e Rovine

2021 - Autoproduzione
Ambient / textural / neo-classical

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Tracklist

1. Infinito Scuro
2. Oceanico
3. Annientamento
4. L'Anima Giù
5. Epica del Profondo
6. Rovinose Esistenze


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E mentre agosto avanzava con il suo passo cadenzato e pesante mascherato di leggerezza, il giovane compositore PLUHM, Lucio Leonardi, siciliano di stanza a Varese, offriva al pubblico il suo ultimo album “Ambienti e rovine”.

Il concept è semplice, diretto ed efficace. È una dichiarazione d’amore in particolare al mare della sua Sicilia e una denuncia verso il male che la specie umana, la più pericolosa, sta compiendo ai danni di tutto l’ambiente acquifero.

Da buon siciliano amo il mare, ma amo e sogno di toccare l’oceano con le mie mani e il mio corpo, e disdegno e condanno quello che ne stiamo facendo.

L’album si compone di sei tracce che descrivono la ferita inferta al mare, scende nelle immensità, ne destruttura la sofferenza e la fa propria. E si percepisce nettamente quanto PLUHM sia legato al mare.

Durante i vari ascolti che hanno accompagnato lo studio dell’album non ho annotato moltissime parole, avrebbero svilito l’ascolto fiducioso e cieco che accompagna il bisogno di silenzio e, in prima istanza non ho voluto nemmeno approfondire l’evidente complessità e ricchezza della composizione. Mi sono lasciata trascinare nel profondo dall’architettura dei suoni industrial, nebulosi, rarefatti e ipnotici.

Infinito scuro: viaggio nel nero pece, denso e fluido, delle profondità marine. Se non conosci il vero colore dell’acqua, come pensi di sapere?

Oceanico: superare le convinzioni sulla paura dell’acqua e lasciarsi. Annegare o trasportare.

Annientamento: cercarsi dentro la maestosità della natura e sperare di ritrovarsi ad essere un piccolo, piccolissimo ed insignificante frammento di essa. Dentro di essa, mai al di sopra.

L’anima giù: qualcosa nel profondo ipnotizza e disturba.

Epica del profondo: i pensieri danzano, fluttuano leggeri. Giù, ma pur sempre leggeri.

Rovinose esistenze: la descrizione della devastazione causata da uno stile di vita egoico, egocentrico ed egoriferito.

 “Ambienti e rovine” non è solo un disco personale di PLUHM, ma anche e soprattutto politico, è un quadro chiaro della situazione che illustra un punto che si avvicina al non ritorno. Nel momento in cui Leonardi fa propria la sofferenza ambientale, la restituisce in un album carico di meravigliosa cupezza. “Ambienti e rovine” è una raffinatissima ed elaborata ricerca distopica, ambientale, sonora e, non ultima, umana.

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