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Suuns – The Witness

2021 - Joyful Noise Recordings
psych rock

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Tracklist

1. Third Stream
2. Witness Protection
3. C-Thru
4. Timebender
5. Clarity
6. The Fix
7. Go To My Head
8. The Trilogy


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Il trio canadese Suuns torna sulle scene con il nuovo album intitolato “The Witness” e per la band di Montreal si tratta del quinto lavoro in studio. La lunga carriera dei Suuns negli anni ha toccato sonorità fresche e sperimentali, prendendo spunto dalla psichedelia anni 70 a tinte krautrock. Nei loro infiniti viaggi cosmici troviamo una sfrenata energia impreziosita dalla voce ruvida di Ben Shemie, anche chitarrista del progetto. Nel nuovo disco prodotto per la prima volta con la Joyful Noise Recordings, label che nasce nel 2003 a Bloomington nell’Indiana, il cambio di rotta nel sound è eccellente, il percorso musicalse sembra più volto a calmare gli animi, con composizioni più leggere e sottili. Il risultato finale mostra quel tocco minimale e personale che collega i vari stati d’animo che prendono vita all’interno del disco.

Già all’interno del primo singolo Witness Protection, rilasciato lo scorso giugno, c’è la sintesi perfetta del percorso straordinario della band. L’atmosfera spettrale che si crea regge l’urto sui richiami di musica elettronica spaziale, con una melodia vocale decisa e matura. Il brano si avvolge agli accordi sognanti e sensibili, mettendo a fuoco le reali e nuove idee del trio. Con il giusto ordine però troviamo l’eclettica Third Stream, brano d’apertura dalla durata importante. All’intero di Shemie si nota un distacco eclatante: le cicale in lontananza si incontrano nell’ambiente tetro e rilassante delle chitarre e una linea vocale dolce, che sprigiona tutta la malinconia, si adagia su passaggi ovattati ed elettronici. C-Thru si accende su di un ritmo tribale, quasi robotizzato. La voce cosmica si spinge verso una composizione che porta alla mente lo stile di Bjork e la drum machine macchinosa completa il lavoro, restando quasi sospesa nell’aria.

In Timebender, invece, il nucleo corposo dei sintetizzatori, che in passato lasciavano un forte segno sentimentale, adesso si trattengono come rallentati da un freno dormiente e si uniscono al cinguettio campionato degli uccelli. Anche in questa traccia la qualità dell’elettronica è notevole e di grande fattura. Passiamo poi alle note romantiche di Clarity, il punto più alto del disco, nella quale il sassofono prezioso di Erik Hove trasmette emozioni ricercate, con una voce struggente e un ritornello dal tiro semplice e diretto. Verso la fine di quest’opera The Fix si sposta su di un tempo incalzante, quasi fastidioso che accelera nel finale con un groove oscuro da brividi. Infine, la penultima traccia Go to My Head è un tenero lamento quasi infantile che reprime un senso di abbandono e un arpeggio leggero arresta la sua corsa sul lato più commerciale della band. Chiudiamo con la piccola odissea di The Trilogy, che pone fine all’album con una caotica jam session ricca di fantasia e si collega allo sciame di cicale già presenti in apertura.

I Suuns godono di questa nuova e magnetica ricerca sonora con un disco pieno di stile che per tutta la sua durata mette in risalto un universo parallelo e paranoico senza mai annoiare.

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