1. SuperSocrates
2. Dr. Socrates
3. Socrates’ (s)Kills
Il nome del gruppo non mi piace, manco fossero friulani. E poi calcio, punk e Firenze: per me è sempre esistito un solo nome: Carlos Dunga. Il trio chiamato Sex Pizzul, invece, lo conoscevo poco. Sapevo avesse scritto dei dischi orecchiabili e “carini” riguardanti il calcio e che fossero attivi ormai da cinque anni, avendone ascoltato anche qualcosa qua e là. “Hanno un bel tiro e se poi mischiano musica dance e pallone: vincono facile”, pensavo. “Anticalcio”, infatti, il loro ultimo album, è un bel lavoretto innovativo, senza dubbio, ma per pochi, sufficiente e senza troppe velleità.
I tre pezzi che compaiono in “Supersocrates”, invece, sono una vera rivelazione. Campionature di cori e trombette da stadio, stralci di telecronache e ritmi brasiliani sono amalgamati in un mix eccezionale, tutto dedicato al Dottore del calcio, che a Firenze scrisse una delle pagine più pittoresche ed importanti di questo sport. Minimalismo danzereccio e folk locale, una vera bomba. Tre brani ai quali non si può resistere, ve lo giuro.
Feci un paio di date con la mia band, in Francia. assieme ai Carlos Dunga nell’estate del 2006, proprio a due mesi di distanza dalla vittoria del Mondiale. A Nizza, per giunta, una delle città più scioviniste d’oltralpe. Il clima era ovviamente disteso ma ci pregarono di non alludere al successo sportivo contro i Bleus di qualche settimana prima. Attaccarono i Dunga come prima band e avevamo una fornitura di tre casse di birra solo per noi, arrivate a due appena prima di iniziare il concerto. Immaginatevi un po’ cosa successe. Dunga e Socrates non giocarono mai assieme, nella Viola. Li separarono appena tre anni, rappresentando due diverse epoche del calcio contemporaneo, ma lasciarono una traccia indelebile nel cuore e nella cultura del capoluogo toscano.
Credo che questo dischetto, “SupeSocrates”, che esce per Annibale Records e che ha una copertina molto vintage e raw punk tedesco anni 2000 (Dean Dirg, per farvi un’idea), sia una delle uscite discografiche più interessanti dell’anno. Ma di prepotenza, anche. Pop e calcio è un binomio più che mai alive.