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Le Canzoni Giuste – Felici E Contenti

2021 - Autoproduzione
alt-rock / rock demenziale

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Tracklist

1. Attrazione Gravitazionale
2. Una Questione di Chimica
3. Rivoluzione Jurassica
4. Sonata in Do Migliore
5. Bushido
6. Sushi All You Can It
7. Piacere Sapiens
8. Resti Digitali 
9. Candy Crash
10. Padrone
11. Felici e Contenti


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La band abruzzese Le Canzoni Giuste torna sulle scene con il secondo album in studio “Felici e contenti“, che nasce come un concept ed è suddiviso in tre atti diversi tra loro, che raccontano un viaggio infinito, partendo dalla creazione dell’universo, fino all’evoluzione dell’uomo, tutti immersi nella cultura musicale pop. Nel suo insieme il sound tecnico e teatrale della band prende vita lungo un cammino eccellente. Oltre alle sonorità di timbro alternative rock vengono inseriti anche dei testi di protesta, personali e ricchi di significato. Già con il primo album “Per l’amor del cielo” del 2019 il gruppo aveva intrapreso questa strada, fatta di brani notevoli sopra strutture che toccano il demenziale, senza però mai perdere un filo logico.

Con questa nuova opera c’è un cambio definitivo di rotta, che porta il collettivo a un percorso più maturo e ben studiato. Nelle undici tracce che completano questo lavoro, la grande qualità visiva della band si unisce al grande carisma messo in risalto anche durante le loro esibizioni dal vivo. Il risultato è un buon disco, che porta una boccata d’ossigeno nuova dopo il periodo di difficoltà che il mondo intero si è trovato ad affrontare.

L’apertura di Attrazione gravitazionale è un lento countdown sotto le note di Così parlò Zarathustrae subito veniamo catturati dalla voce melodica di Iacopo frontman folle della band, che ci racconta la creazione del mondo e delle sue galassie, fino a perderci dentro un futuro caotico. La sezione ritmica segue un tempo diretto e corposo, che si impreziosisce con il lavoro del synth e un ritornello godibile. Segue il piano malinconico di Una questione di chimica, dove fa capolino una melodia stupenda, per una nuova nascita innocente nel mondo. Rivoluzione Jurassica sposta invece il suo tiro verso una composizione in chiave funky in cui le chitarre lineari graffiano al punto giusto. Il testo grottesco parla di una specie dominante sul pianeta Terra, che si collega all’habitat antico dei dinosauri. Il secondo atto del disco si apre sulle note di Sonata in do migliore, un chiaro riferimento a Mozart, una rielaborazione sempre in chiave demenziale e giocosa sul tema del “dolce far niente” in salsa punk-rock.

Bushido si regge sul giro di un basso danzante: qui parliamo di un vero e proprio codice segreto dei samurai, con il vortice di chitarre distorte che viaggiano sui continui cambi hard rock, a tratti vicini al progressive. Il ritornello contagioso infine ci rimbomba in testa come un inno importante e suggestivo. Ora passiamo al primo singolo Sushi All You Can It seguito da un videoclip delirante: il brano ci proietta ai giorni nostri, con la versione peggiore dell’essere umano che non si cura del prossimo, andando contro le proprie responsabilità anche in un periodo delicato, come quello che stiamo affrontando. Nel suo contesto le sonorità appaiono fresche e originali, incastonate in una struttura attenta ad ogni minimo dettaglio.

Dopo il breve rituale di Piacere Sapiens, in cui il basso si lascia andare ad un groove ipnotico e lancia un forte segnale, torniamo alle sonorità più ruvide a tinte electro pop. Resti digitali ha quel qualcosa di futuristico, e ci proietta verso un futuro dormiente ma non troppo lontano. È una composizione complessa, che sul ritornello apre una luce più ampia e una voce sovraincisa e robotica. Con questa traccia si apre il terzo atto del disco e andiamo verso un racconto distopico. Candy Crash ci ci avvicina al trittico finale e facciamo un piccolo salto indietro nel tempo verso gli esordi della band caratterizzati da un fortissimo senso di umorismo tagliente e spinto. Senza dubbio è uno dei brani migliori di questo interessante album.

Verso la fine Padrone mette in mostra ancora le distorsioni e un sound più macchinoso, una novità indiscussa inserita in questo disco. Infine, chiudiamo con la title track, nonché ultimo singolo rilasciato, che completa questo viaggio incandescente con un esplosione rumorosa che preannuncia l’arrivo di una nuova generazione e un’imminente apocalisse finale.

Le Canzoni Giuste vanno di pari passo con il momento storico che stiamo vivendo, lasciando una porta aperta a qualcosa di geniale. Nei loro brani troviamo i diversi stati d’animo in un ideale viaggio nel tempo che parte dalla preistoria e arriva ai giorni nostri, il tutto impreziosito dal giusto humor, che li rende unici nel suo genere.

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