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Pond – 9

2021 - Spinning Top Records
psych rock / elettronica

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Tracklist

1. Song for Agnes
2. Human Touch
3. America’s Cup
4. Take Me Avalon I’m Young
5. Pink Lunettes
6. Czech Locomotive
7. Rambo
8. Gold Cup/Plastic Sole
9. Toast


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Gli australiani Pond sono un progetto solido che adora i percorsi sperimentali tipici del psych rock. Fanno parte di quella scena indipendente, vicina a gruppi come Tame Impala e King Lizzard and The Lizard Wizard, che con i loro monumentali lavori in studio hanno creato un movimento incredibile e di grande culto. Tornano con questo nono full lenght intitolato semplicemente “9”, che arriva a distanza di due anni dal precedente trip infernale “Tasmania . L’album viene prodotto dall’etichetta Spinning Top Records e anche questa volta abbiamo la forte sensazione, che sarà un’opera importante. Infatti, Nick Allbrook fondatore della band si lancia nel suo vortice personale e strumentale, accompagnato dai suoi fedeli compagni di viaggio, con la sua voce melodica a tratti piacevolmente fastidiosa, che completa il collettivo in modo eccezionale.

Con i primi singoli rilasciati, l’ultimo in ordine cronologico Human Touch, il disco mette in risalto la grande qualità della band, che su tappeti monolitici e ruvidi accende quel tocco di classe godibile e commerciale. Ma andiamo con il giusto ordine, ovvero con l’apertura Song for Agnes, la cui struttura si regge su di un ritmo tribale, electro-pop, veniamo avvolti dal vortice cosmico e dalla linea vocale amplificata, insieme a voci bianche che si innalzano al cielo. Il groove ipnotico del synth colora l’ambiente sui tratti di un’atmosfera anni 80 e il giro sensuale di sassofono sensuale chiude la traccia. Con America’s Cup invece percorriamo una strada meno tortuosa, è una tipica hit da radio, che rimane in testa alla perfezione.

Take Me Avalon I’m Young rallenta il percorso, è una ballata delicata e sognante in cui il bridge si accende sul cambio irregolare, fuori dagli schemi. Il resto del brano scorre lentamente, perfetto per una serata rilassante. Nella seguente Pink Lunettes troviamo quel tocco particolare, che va verso la musica dance, con la voce di Allbrook che a tratti si avvicina alla techno. L’oscurità ricercata torna in Czech Locomotive, per raccontare una storia dolce e sensibile. Rambo è uno di quei brani strani e surreali che mantiene il suo tempo veloce e sfrenato in modo impeccabile. Poi verso la fine ci soffermiamo sul pianoforte struggente di Gold Cup/Plastic Sole che, con una ritmica matura, cambia mood alla composizione, lasciando un punto interrogativo da decifrare. Chiudiamo questo viaggio, con la magnetica Toast, un’altra ballata che attrae l’ascoltatore verso un luogo caldo e maestoso. Le sonorità si trascinano verso qualcosa dei primi Spandau Ballet.

I Pond confermano alla grande il loro studio sonoro meticoloso, immergendosi con enfasi nell’elettronica e in sonorità diverse rispetto al passato. Il risultato è un disco originale e ben suonato.

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