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Bokassa – Molotov Rocktail

2021 - Napalm Records
hard rock / stoner punk

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Tracklist

1. Freelude
2. So Long, Idiots!
3. Pitchforks’r’us
4. Hereticules
5. Low (And Behold)
6. …Godless
7. Molotov Rocktail
8. Burn It All (P.T.S.D.E.a.D)
9. Careless (In The Age Of Altruism)
10. Code Red
11. Immortal Space Pirate 3 Too Old For This Sith


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Basta leggere il titolo: “Molotov Rocktail” è un disco che gronda ignoranza da tutti i pori. E la copertina, in questo senso, ci dà più di qualche indizio: quando ti trovi davanti agli occhi una specie di John Rambo armato di mazzafrusto e lanciarazzi che solca i cieli seduto sulla groppa di un cavallo alato, sai di essere al cospetto di un’opera di pura cafonaggine.

Il nuovo album dei norvegesi Bokassa, il terzo in appena quattro anni, ci offre esattamente quanto promesso dalla confezione: 42 minuti di hard rock bello potente e maleducato, screziato di suggestioni punk, hardcore, stoner e metal nelle loro forme più marce, cattive e ruspanti. La band di Trondheim, che per colpa della pandemia ha avuto persino troppo tempo a disposizione per riposarsi dopo i lunghi mesi di supporto ai Metallica nell’estenuante “Worldwired Tour”, sprigiona tutta la forza accumulata in un anno e mezzo assai poco intenso – ma molto drammatico – in undici brani divertenti, ben strutturati e dall’impatto a dir poco devastante.

Non ci sono restrizioni o freni che tengano: il treno dei Bokassa – che speriamo vivamente essere carico di passeggeri vaccinati e dotati di Green Pass – avanza imperterrito tra accelerazioni e rallentamenti improvvisi, triturando senza pietà ogni cosa che gli si pari davanti. La voce tonante, aspra e roca del cantante/chitarrista Jørn Kaarstad si alza alta e fiera su montagne di riffoni magistrali (da non perdere quelli di So Long, Idiots!, Pitchforks’r’us e Godless), melodie tanto catchy quanto “alcoliche” e ritmiche schiacciasassi gentilmente offerte dal bassista Bård Linga e dal batterista Olav Dowkes.

Nel costante tentativo di appianare le differenze tra la pesantezza delle parti strumentali e la finezza (se così possiamo chiamarla) di ritornelli che sembrano realmente tagliati e incollati da potenziali hit radiofoniche, il trio scandinavo riesce persino a suonare originale, catturando senza alcuna difficoltà l’attenzione degli ascoltatori più curiosi ed esigenti.

Godetevi senza farvi troppe aspettative questa spassosa raccolta di numeri da headbanging selvaggio e le vostre prime giornate autunnali saranno un po’ più spensierate. 

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